In vacanza era andato con un giorno d’anticipo, controvoglia, per la punizione che la Roma gli aveva imposto. Da ieri però Radja Nainggolan si è potuto dedicare al relax vero, quello che disinnesca le intemperie della vita, volando con la famiglia alle Maldive, meta antistress condivisa da altri calciatori (ad esempio De Rossi e Florenzi). Anche all’aeroporto, prima di volare nel mare dei sogni in un resort di extralusso, ha raccolto richieste di selfie e attestati di solidarietà, a testimonianza del fatto che molti tifosi della Roma lo hanno già perdonato, soprattutto dopo aver visto quanto la squadra fosse più povera in campo senza il suo centrocampista più forte. Non se ne può avere la controprova ma la sensazione forte è stata che i compagni, soprattutto nel primo tempo, avvertissero l’assenza di Nainggolan soprattutto sotto l’aspetto psicologico.
CONFERMA – Durante il lungo viaggio, con scalo a Dubai, Nainggolan avrà potuto pensare serenamente agli errori del passato concentrandosi su un presente e su un futuro che si annunciano ricchi di cose buone. Nei colloqui privati con Monchi ha avuto rassicurazioni sulla volontà del club di tenerlo – del resto sarebbe complicato immaginare la cessione a gennaio di un calciatore che fino all’ultimo giorno del 2017 veniva considerato un incedibile -, attraverso il manager Beltrami che è transitato per Trigoria e pure direttamente. Da Di Francesco, di cui ha accettato la scelta disciplinare senza fare drammi, ha avuto la certezza di essere ancora un calciatore importante («Ci darà di più una volta rientrato, a Milano»). Dagli amici, invece, a cominciare da Manolas per finire allo juventino Pjanic al quale è ancora molto legato, ha incassato testimonianze di grande vicinanza nel momento più delicato della carriera.
DA SAN SIRO A LUGLIO – Dopo la sosta riavrà un posto da titolare proprio nello stadio dove un anno fa, sempre in inverno, giocò forse la migliore partita della sua vita. Non solo per i due gol bellissimi che affossarono l’Inter ma anche per la presenza continua nel vivo del gioco, nonostante una posizione diversa dal solito. Non giocò trequartista, quella notte, ma quasi attaccante esterno partendo da sinistra per poi far valere il destro esplosivo. La Roma all’epoca era allenata da Spalletti che in estate, ma anche più di recente, ha provato a portare Nainggolan all’Inter. Ecco, la questione del mercato rimane sospesa fino all’estate ma andrà discussa anche in base alle offerte.
IL BIVIO – Molto può dipendere al Mondiale, che forse Radja si è giocato con il video di Capodanno: se il ct del Belgio, Martinez, era già stato severo con lui escludendolo per un paio di comportamenti trasgressivi avvenuti in patria, figurarsi come potrà agire adesso, dopo aver visto le sgradevoli immagini della festa a base di alcol e fumo a Casal Palocco. Se dovesse perdere nuovamente la nazionale Nainggolan ne soffrirebbe; ma fino al giorno delle convocazioni cercherà di dare tutto se stesso per meritarsi una nuova occasione. Del resto a maggio compirà 30 anni: potrebbe non avere una nuova possibilità per vivere l’atmosfera di un Mondiale, che già gli era sfuggita nel 2014 con il ct Wilmots. Per quanto riguarda la prossima stagione, la sua scelta è stata chiarissima con il rinnovo del contratto fino al 2021: non ha nessuna voglia di lasciare Roma e la Roma, «perché non mi vedo da un’altra parte a ricominciare tutto da capo», purché non sia la Roma a volerlo vendere. Non accadrà se Nainggolan, come già è avvenuto nel 2017, giocherà una seconda parte di stagione da campionissimo.