Spazio ai giusti. Non significa per forza che le scelte di formazione si rivelino azzeccate. Ma Eusebio Di Francesco nelle prossime due partite cercherà di sfruttare i giocatori più “presenti”, sia sotto il profilo atletico che mentale. Bisogna fare un passo indietro e ascoltare la conferenza stampa di otto giorni fa, al termine della terribile sconfitta con l’Atalanta, per capire che nella Roma nessuno può più sentirsi sicuro del posto in squadra. Anzi, uno sì: Radja Nainggolan, favoloso protagonista l’anno scorso con una doppietta a San Siro contro l’Inter, e già ufficialmente annunciato come il figliol prodigo della Roma che verrà. Il resto, tutto il resto, dipenderà dal lavoro che i singoli sapranno produrre nei prossimi allenamenti.
TESTA – Di Francesco, allineato ai dirigenti, è sicuro che il problema della squadra sia nella mentalità e non nelle gambe. «Capisco i calciatori più giovani – ha detto l’allenatore – ma il carattere e la personalità sono mancati a gente esperta. Da questo ciclo di partite ho avuto risposte importanti…». E così in vista dell’Inter rischiano di restare fuori giocatori importanti, tipo Strootman che pure lo stesso Di Francesco aveva elogiato alla vigilia della partita. Davanti invece dovrebbe essere sacrificato El Shaarawy. Ma anche Perotti, il cui rendimento è visibilmente calato nell’ultimo mese e mezzo, non sembra più un intoccabile, tanto più che ormai la Roma ha recuperato Gregoire Defrel, uscito di scena per una botta al ginocchio alla fine di novembre, giusto all’inizio della discesa.
TURNOVER – Naturalmente, con Inter e Sampdoria quasi attaccate, Di Francesco si avvarrà del solito principio di alternanza, cercando di non spremere i giocatori. E così, se a Milano partirà con Bruno Peres basso e Florenzi elevato sulla linea degli attaccanti come era già successo nella precedente partita a San Siro, tre giorni dopo a Marassi potrebbe esserci spazio dal primo minuto per Schick, il grande ex, al posto di Dzeko. Anche Juan Jesus in difesa e il duo Gonalons-Gerson a centrocampo hanno chance mentre Emerson potrebbe essere rilanciato dall’inizio nella terza partita, ancora contro la Sampdoria ma all’Olimpico domenica 28. Di Francesco non deroga ai suoi princìpi: per essere sempre al massimo, non si possono giocare tre partite in 8 giorni.