A due anni esatti dall’invasione di tribuna dopo il gol al Cagliari per andare ad abbracciare nonna Aurora, per la prima volta allo stadio per vedere il nipote, Ale Florenzi si è ritrovato senza (più) la fascia di capitano al braccio. Dopo averla indossata per tre gare di fila, per via della “squalifica” di De Rossi, Bello di Nonna contro il Crotone s’è ritrovato soldato semplice: Francesco Totti in campo dall’inizio, dopo un anno da quel Roma-Sassuolo, e, quindi, gradi scontatamente sul braccio sinistro del Capitano. Titolare per la prima volta con Spalletti 2.0 in panchina. Un evento, o quasi. Primo turno infrasettimanale di campionato, Roma contro l’ultima della classe, all’esordio allo stadio Olimpico. Totti in cabina di regia d’attacco, con i compagni impegnati a farsi beccare dalle sue giocate in verticale. Nulla di inedito, nonostante tutto. Cioè nonostante i (quasi) quaranta anni, ad esempio, da compiere la prossima settimana. Un traguardo che taglierà da calciatore professionista, e in pienissima attività, per certi versi impensabile ma per nulla casuale: Francesco non avrà più lo scatto dei venti anni (ma, in realtà, l’ha mai avuto ‘sto scatto così imperioso?) ma se gli si dà la possibilità di metterla sul piano della tecnica è ancora il numero 1. E, se volete averne una mezza conferma, andatevi a rivedere la palla che regala a Dzeko per la terza rete della Roma. Poesia. Una pura poesia d’amore. Roba da restare a bocca aperta dalla meraviglia per giorni e giorni.
L’ETICHETTA – Totti & Dzeko, la strana coppia. Dice: con il Capitano al fianco, farebbe gol con continuità pure Fabio Junior. Forse è vero, ma intanto il sellerone, il morbidone, il sallucchione, il pippone (Edin non viene forse etichettato così?) quando c’è Francesco in campo segna che è una bellezza. Un caso? No, non può essere più un caso. Ma, vedrete, dopo e nonostante la doppietta (e un palo) di ieri sera, il bosniaco alla prima occasione, cioè quando non troverà la via del gol, con o senza Totti al fianco tornerà ad essere uno da cacciare prima possibile. E il ritornello “contro il Crotone so’ boni tutti” è già lì, a portata di bocca. Roma è una città strana, si sa. Quando ti appiccica un’etichetta, è quella e non te la toglie più nessuno. Deve solo sperare, Dzeko, che Totti continui a ricamare calcio per lui. Anzi no, per tutti. Totti per tutti. Come sempre.