Come se nulla fosse successo, come se tutto dovesse accadere poi. PaperTotti ne fa mille in un giorno. Invita alcuni bambini di Amatrice a Trigoria, strizza l’occhio a Luciano Spalletti che gli concede la prima volta da titolare in otto mesi di gestione tecnica – 367 giorni dopo l’ultima presenza in A dal primo minuto –, mette pure il piede in tre dei quattro gol con cui la Roma fa punto e a capo con il Crotone e spedisce Edin Dzeko a toccare una felicità chiamata doppietta. «Mortacci tua» urla il capitano al bosniaco: non s’offendano i puristi, era un rimprovero con il sorriso perché Edin non era corso subito a ringraziarlo per quell’ennesimo pallone geniale, una versione tutta nuova della Roma che non immaginavi. Un ultratrentenne e un quarantenne meno cinque giorni: il futuro è questo, dall’inizio o a partita in corso poco sposta. Come se nulla fosse successo, come se tutto dovesse accadere poi.
SPALLETTI APPLAUDE – Totti più Dzeko è una formula che a Spalletti ha garantito già sei reti in 148 minuti, tanto basta per dire «grazie, prego, grazie, scusi, tornerò». Venti settembre 2015, ventuno settembre 2016: tanto è durata l’assenza di Totti dagli undici titolari della Roma. «Fa giocate sublimi», diceva prima della partita il d.s. Walter Sabatini. E giocate sublimi ha regalato ancora, tanto che viene quasi da chiedersi se la Roma non sia tornata come d’incanto a essere aggrappata al suo capitano fino al punto da esserne dipendente. «Quando la Roma vince io sono sempre contento» ha detto il 10. Forse con il piccolo rimpianto per non aver fissato la rete numero 250, sarà bene tenerla in caldo per le settimane che verranno. Caldo com’era in campo Dzeko, protagonista ancor prima della doppietta e resuscitato da uno stato d’animo non esattamente dei migliori dopo Firenze. Ma Spalletti (centesima vittoria in A con la Roma per lui) sa che quest’anno non può esistere una Roma senza Edin: 4 gol, due rigori conquistati e un assist, questo racconta lo score del centravanti fin qui. «Giocare con Checco è sempre bello, speriamo di farlo più spesso – è la benedizione di Edin –, questa è una doppietta molto importante per me. Devo avere più cattiveria vicino alla porta». E Spalletti è lì che se li gode tutti e due: «Stavolta gli attaccanti sono stati velenosi. Totti è così, riesce a far diventare pericolose anche le palle banali. Se il suo piede è riposato, va tutto a posto». Tutto a posto chissà mai se sarà il suo futuro: «Solo i risultati potranno allungare il mio rapporto con la Roma, non possiamo permetterci di arrivare quinti o sesti. O si crea un calcio godibile, o si va tutti a casa». Anche qui, come se nulla fosse successo.