Differenze fra le città di Roma e Milano?
“Sono due piazze diverse. Quando sono arrivato a Roma è stata la mia prima esperienza. Nel primo anno ho trovato gente con esperienza, come accaduto poi all’Inter. Ho vissuto entrambe le esperienze alla grande. A Roma sono stato meno rispetto all’Inter ma ho un grande ricordo”.
Punti in comune tra l’Inter di Mourinho e la Roma di Capello? “Avevamo gente di esperienza, come Aldair, Batistuta, Di Francesco, Mangone insieme ai giovani, così come all’Inter. I due allenatori hanno dato solidità”.
E l’Inter di Spalletti? “Mi piace, ora attraversano una piccola flessione e ora c’è questa partita importante con la Roma. Entrambe vogliono arrivare in Champions”.
Ci sono similitudini Batistuta e Icardi? “Penso di sì, sono uomini d’area. C’era gente che faceva arrivare tanti palloni a Bati in area e lui concludeva. Un po’ come Icardi. Non sono uomini che si vanno a prendere il pallone”.
Chi più difficile da marcare tra Dzeko e Icardi? “Dzeko per stazza e mobilità fuori dall’area. Si muove di più ma Icardi è uomo d’area”.
Ti piace Fazio? “Mi piace molto la sua tranquillità. Ha una bella stazza e avere un bel fisico aiuta. Ha esperienza, ha fatto subito bene in Italia e sono contento per lui”.
Giocando con Di Francesco ti aspettavi sarebbe diventato l’allenatore della Roma? “L’ho conosciuto all’inizio della mia carriera. Poi l’ho ritrovato a Roma da team manager, l’ho seguito poi al Sassuolo e tifavo per lui. È diventato un grandissimo allenatore”.
Che idea ti sei fatto della Roma? “Roma e Inter sono nella stessa situazione. Il calo non è strano, sono partiti fortissimi. Di Francesco ha fatto cambiare idea a tanti scettici, Spalletti si è imposto all’Inter”.
Di cosa hanno bisogno Inter e Roma per vincere lo scudetto? “Hanno giocatori importanti, magari manca un po’ la panchina”.
Come finisce Inter-Roma? “Sono entrambe in difficoltà. Mi auguro arrivino in Champions tutte e due”.
Stai lavorando nello staff tecnico del Lugano. Nei tuoi sogni c’è il sogno di allenare una big come Roma o Inter? “Devo ancora lavorare tanto per arrivare a pensare a questo. Sto facendo le mi esperienze e guardo al presente. Per adesso, mi godo il momento e sono contento di stare qui al Lugano”.