Si comincia a scorgere lo stadio all’orizzonte?
“Nessuno ha la palla di cristallo per vedere il futuro. Noi abbiamo completato il lavoro in conferenza, abbiamo inviato il verbale agli enti che ci hanno risposto. Fra pochi giorni invieremo tutto il materiale per la pubblicazione della variante al Comune di Roma, il quale dovrà pubblicare la variante. Poi ci saranno 30 giorni poi per le osservazioni da parte dei cittadini, il Comune dovrà ascoltarle e valutarle, dopodiché verrà presentata per l’approvazione definitiva in Consiglio Comunale. La delibera del Consiglio Comunale, sia sulla variante come sul progetto, integrata dalla convenzione – che è il principale strumento che il Comune ha per determinare lo svolgimento del lavoro per la realizzazione delle opere infrastrutturali e propedeutiche allo stadio – tornerà in Regione per l’approvazione definitiva, dove si sistemerà ogni altro tipo di autorizzazione. Varrà come un’autorizzazione generale, quindi con la licenza per la costruzione ed altro. Lì sarà la fine dell’iter. Sembra complicato, ma nei prossimi mesi si farà con una certa sicurezza”.
Avesse una fiches, a quando la punterebbe per la data della prima pietra? “Non scommetterei nessuna fiches su alcuna data. Noi trasmetteremo tutto al Comune, poi quando loro ci rinvieranno tutto il progetto approvato dal Consiglio Comunale, noi nel giro di pochi giorni approveremo il progetto con la delibera. Quindi io al massimo mi posso impegnare sui tempi di cui siamo noi responsabili, poi se il Comune ci mette tanto tempo per rispondere alle osservazioni dei cittadini non dipende da noi, ma è in mano agli uffici del Comune. Però ripeto, ormai siamo alle battute finali. Sono quelle definitive, quindi sono complesse, ma ormai si sta discutendo di questo progetto da due anni, quindi tutti gli uffici conoscono bene il progetto in merito. Non scommetto, ma possibilità della prima pietra è vicina, ma non so dire se sarà a maggio o a settembre. Dipende anche dal Consiglio Comunale, dal Comune e dalle osservazioni dei cittadini”.
Quindi dipende non dalla variante, ma anche dalle variabili… “Dipende dalla capacità di governare questi processi. Ci vogliono i tempi necessari, sia tecnici che politici, per definire il progetto”.
La variante ha cambiato molto il progetto originale… “Noi nel primo anno abbiamo discusso su un progetto approvato da Marino, poi la giunta Raggi lo ha voluto rivedere riducendo le cubature. Parallelamente, così facendo si sono ridotti anche gli investimenti nelle infrastrutture, e questo ha determinato una necessità da parte di tutti di uno sforzo per capire la sostenibilità di questo progetto. Non nego che rimangono alcune criticità, che auspichiamo saranno definite nei prossimi mesi, specialmente per i trasporti pubblici e privati. Ci auguriamo che le opere che verranno fatte saranno nell’interesse dei cittadini, nell’ottica di un miglioramento complessivo, e non solo per la fruizione dello stadio. Questo è stato il nostro assillo”.
Raddoppio della via del Mare, Roma-Lido, Ponte di Traiano. Qual è la modifica più importante? “Seguendo il criterio seguito dal Comune, il più importante è il trasporto pubblico, su ferro. in entrambe le delibere, Marino prima e Raggi poi, hanno posto l’obiettivo del 50% delle persone che vanno allo stadio con i mezzi pubblici, in particolare con il treno. Già esiste la fermata di Magliana, che dista 700 metri dal nuovo stadio. Con il nuovo ponte pedonale, già previsto, può essere ben collegato con la stazione. I treni oggi arrivano ogni sette minuti e mezzo, sono treni nuovi e con grandi capacità, ma bisognerà ora intervenire sulla Roma-Lido. Noi abbiamo avuto 180 milioni dal Governo per rinnovare la linea e già ci sono diversi cantieri aperti, anche se alcune ditte ora si sono fermate per il concordato finanziario che Atac ha promosso: questo concordato ha bloccato i pagamenti, e quindi le ditte si sono fermate. Ci auguriamo possano riprendere i lavori al più presto, sono problemi di carattere prettamente burocratico. E’ però nostra intenzione fare un bando – che uscirà nelle prossime settimane – per l’acquisto di nuovi treni per tutti i pendolari. Il programma per migliorare la Roma-Lido già c’è, ma ha bisogno di ulteriori opere per potenziare la Roma-Lido proprio in vista del nuovo stadio: ad esempio una nuova stazione di Tor di Valle, che abbia la capacità di accogliere i tifosi, e treni aggiuntivi che noi abbiamo già intenzione di comprare, che possano aiutare il deflusso e l’afflusso dei tifosi. Questa è la priorità. In secondo luogo, se non riuscissimo ad arrivare al 50% di trasporto su ferro, è chiaro che metteremmo in discussione anche l’aspetto viario. A proposito di ciò, lo stadio ci permette di intervenire subito, ma la via del Mare deve essere inaugurata prima che apra lo stadio. E’ sicuramente un’opera molto importante”.
Questo iter è protetto da eventuali cambi di maggioranza? “Credo di si. L’iter è chiuso, anche se il 4 marzo la regione cambiasse colore. Certo, si potrebbe rallentare, ma anche noi quando siamo arrivati in regione abbiamo dato continuità a diversi progetti già aperti. Al 90% ci sarà continuità amministrativa, al di là delle convinzioni di chi arriverà. Un allungamento dei tempi potrebbe esserci, ma non drammatico. E poi parliamo solo del caso in cui ci fosse un cambio. Noi abbiamo sempre lavorato chiaramente, e includendo nel progetto tutte le parti”.