Bloomberg «mette in vendita» il 40% della Roma – per un valore di circa 75 milioni di euro – ma il club smentisce, con una nota in odore di Consob, «l’ipotesi di cessione di una quota da parte dell’attuale proprietà. Il presidente Pallotta precisa di aver parlato con l’estensore dell’articolo, smentendo la circostanza di essere alla ricerca di investitori nel club, anche se riceve periodicamente manifestazioni di interesse da parte della comunità finanziaria internazionale. Il presidente ha precisato che nuovo capitale sarà raccolto per finanziare la costruzione del nuovo stadio sia internamente sia esternamente all’attuale compagine proprietaria». Chi dice la verità? In qualche modo tutti e due. L’agenzia di stampa — che sta scavando anche nell’acquisizione del Milan da parte cinese — è convinta che Pallotta incontrerà tre banche la settimana prossima a Londra. Sanno che i lavori per la costruzione dello stadio richiederanno un aumento di capitale e, secondo le loro fonti, Raptor potrebbe mettere in vendita una quota azionaria della Roma.
Pallotta rifiuta la «necessità immediata» e non vuole parlare di cessione delle azioni. Cerca nuovi finanziatori, ma l’aumento di capitale non riguarderà la Roma, semmai la holding che è a capo del progetto stadio, ancora in attesa del via libera definitivo. «Milano Finanza» ha scritto di incontri con i vertici di aziende pubbliche e private, italiane e straniere, per cercare investitori e sponsorizzazioni. Tra i nomi fatti: Eni, Enel, Telecom Italia, Generali e Acea. A Microsoft Italia e Kia avrebbe chiesto un coinvolgimento più ampio sul fronte delle sponsorizzazioni per lo stadio della Roma nell’area di Tor di Valle. Il sogno sarebbe coinvolgere la Samsung. Il colosso coreano, anche secondo il parere di Franco Baldini, super consigliere londinese, sarebbe il nome giusto per il brand dell’impianto sportivo. Vendere il 40% del club — meglio ancora sarebbe il 49% — è il sogno di tutti i presidenti: arriva denaro fresco e si rimane al volante. Da Trigoria fanno sapere che non è il caso di Pallotta. Se poi ci sarà un’offerta di quelle che non si possono rifiutare, solo allora, si vedrà.