Sembra di stare sulle montagne russe, la Roma nell’ultimo mese e mezzo ha imboccato il giro della morte e non riesce ad uscirne, Schick è alle prese con l’ennesima terribile discesa nel tunnel dell’infermeria. Una ricaduta dietro l’altra, l’ultima nella rifinitura di sabato, hanno reso Patrik fragile come un cristallo. Il ceco continua a mancare all’appello per colpa di un infortunio cronico che sta trasformando la sua prima stagione in giallorosso in un lungo calvario: postumi distrattivi nel terzo prossimale del retto femorale sinistro con quota di edema mio-fasciale, recita il bollettino ufficiale.
La traduzione è semplice, si tratta di una lesione allo stesso muscolo che già due volte ha bloccato il ceco a settembre, ma il punto critico si è spostato 10 centimetri più in basso rispetto alla vecchia cicatrice, in gergo tecnico quella «fibrosi» a cui aveva fatto cenno Di Francesco per spiegare come mai Schick non fosse pronto. Il giudizio è di nuovo sospeso, per almeno due settimane: niente Verona e niente Benevento, poi si vedrà. Il caso è particolare e i tempi potrebbero allungarsi. Intanto oggi alle 11 la Roma si ritroverà a Trigoria, inevitabile un confronto allenatore-squadra nella disperata ricerca di una via d’uscita dalla crisi.