Cosa farà la Roma nelle prossime otto ore?
“Non credo molto, è arrivato un ragazzo che sta completando le visite mediche e sostituirà Emerson. Completeremo questa operazione e il ds fino all’ultima ora sarà in allerta perché potrebbero capitare alcune situazioni ma che non sconvolgeranno niente”.
La Roma ha confermato Radja e Dzeko. La cessione di Emerson è redditizia… “Credo che sia opportuno fare chiarezza, questa è una città dove il turbamento avviene spesso. Non è facile fare una cessione, le squadre non sono libere di agire secondo le proprie strategie ma devono seguire le regole del fair play. Questo implica alcune restrizioni nell’operatività, bisogna raggiungere il pareggio di bilancio, i costi devono essere uguali ai ricavi. La Roma non ha bisogno di soldi perché dietro abbiamo una proprietà solida. La società ultimamente ha reso disponibili 98 milioni”.
Se Pallotta domani volesse fare un ulteriore regalo risolverebbe i problemi del fair play? “No. I contributi della proprietà non vengono considerati come attivo. L’istituzione del fair play nasce proprio perché dopo l’acquisizione di PSG e City l’UEFA ha voluto bloccare la possibilità infinita di spesa”.
Perché vendere a gennaio? “Intanto la Roma ha venduto solo ieri, c’era un’opportunità. Avendo acquisito una società con una perdita degli ultimi anni eravamo soggetti ad una sanzione. O abbattevamo i costi e crescere dal punto della competitività oppure mantenere i costi alti e recuperare la differenza con le cessioni. Facendo questo la Roma è riuscita a mantenere la competitività anno dopo anno con l’ingresso in Champions. Se arriva un’offerta imprevista, come è successo con Dzeko, e può essere interessante l’offerta viene considerata”.
La vicenda Dzeko perché non si è concretizzata? “La Roma ha mantenuto le proprie richieste perché poteva diventare interessante, siamo comunque contenti che sia rimasto perché è un campione”.
C’è l’impressione di non poter fare progetti a lungo termine con queste cessioni. Si prova a vincere o si fa trading? “Quando si acquista una società che parte da meno 58 milioni di perdita o si abbattono i costi di gestione facendo crescere contemporaneamente i ricavi o si fa quello che abbiamo fatto noi cercando di investire. Il fatto che sia un progetto sportivo è testimoniato dal fatto che la Roma è la seconda rosa come valore di Serie A. Le cessioni sono funzionali alla competitività della squadra. Abbiamo fatto più volte il record di punti della nostra storia. Tutto questo purtroppo passa anche dalle cessioni che sono necessarie perché imposte dalla Uefa”.
Il malumore nasce dal fatto che ultimamente la squadra non sta andando bene e gli investimenti come Schick non stanno andando benissimo… “I soldi non sono soltanto spese di acquisto, ma anche con i rinnovi dei calciatori come Strootman e Florenzi. Mantenere un assetto importante di giocatori è testimonianza di voler mantenere la competitività. Qualcosa non ha funzionato, bisogna fare meglio, ma questa squadra ha dimostrato di poter competere fino a dicembre, ma a metà dello stesso mese le prestazioni sono diventate non all’altezza delle aspettative e dei tifosi, dei quali giustifico gli sfoghi e la frustrazione”.
Che sanzione vi aspettate per aver sforato uno dei vincoli l’anno scorso? “Noi in questo momento parliamo di una squadra che ha ceduto Emerson e che ha giocato zero minuti in campionato. Noi abbiamo una tematica in corso con l’Uefa e siamo fiduciosi. Nel corso di questo periodo c’è stata la volontà di non voler aggirare il fair play, quindi dimostrando di voler operare con questi principi anche se abbiamo sforato un punto dovrà considerare l’impegno e la buona volontà di questi anni”.
Stadio? Quando e quanto? “Ci crediamo molto, abbiamo fatto anche dei paragoni con altre realtà. Il più facile è quello della Juve che ha fatto +175% nei ricavi, solo attraverso un intervento di questo tipo che passa per un intervento enorme, 800 milioni, consente di sviluppare ricavi enormi e sostenere costi di gestione sportiva che ci permetteranno di aumentare la nostra competitività. Sono sbalordito che qualcuno dica che Pallotta ci vuole guadagnare. Questo investimento serve alla Roma per aumentare i ricavi”.
Tutto quello che è girato intorno alla Roma ha influito sul gennaio nero della squadra? “Questo è molto grave perché significherebbe dare ulteriori alibi a questi professionisti. Pensare questo sarebbe un insulto alla loro professionalità, la Roma ha iniziato ad avere problemi già da metà dicembre. Questo è un alibi che non dobbiamo dare ai calciatori”.
Il tifoso Baldissoni vede la luce in fondo al tunnel? “Non è il mio ruolo occuparmi di tematiche calcistiche, ma questa squadra dimostra una costante: quando comincia a distaccarsi dagli obiettivi dimostra un calo mentale che porta a prestazioni che sono caratterizzate dal timore, come quella di S.Siro. Una squadra che non è tranquilla in qualche modo entra in un periodo di crisi ed è successo anche negli altri anni per questo ci interroghiamo molto su queste situazioni. Stiamo lavorando per portare un trofeo alla città. Dobbiamo avere il coraggio e la forza per competere per gli obiettivi che ci prefissiamo, siamo bravi a creare presupposti ma dobbiamo anche perseguirli”.
Qual è la posizione della Roma sul VAR? “Non esistono posizioni ufficiali, che non contano nulla. La mia, come gli arbitri sanno benissimo, è che il VAR non può garantire comunque la giustezza assoluta, sia per un protocollo limitativo che per l’interpretazione umana. Se non riuscirò ad avere una giustizia completa, non mi piace pagare il costo che paghiamo attraverso la perdita dell’immediatezza e della passione. Secondo me è un aspetto estremamente negativo, non ripagato da una giustizia assoluta. Se errori ci devono essere, preferisco che siano dovuti all’uomo”.