«Siamo ormai molto vicini a raggiungere un accordo per uno sponsor»: virgolettato del direttore generale giallorosso Mauro Baldissoni nel corso della lunga intervista radiofonica rilasciata ieri e che ha tenuto banco per tutta la giornata. A quelle parole, è stato inevitabile che si accendesse l’allarme. Perché il dg giallorosso solitamente è dirigente di poche parole. Se proprio lui anticipa un imminente accordo per quel main sponsor che da anni, troppi, manca sulla maglia giallorossa, c’è da pensare che stavolta ci siamo davvero.
Così pare, anche se di ufficiale ancora non c’è nulla. E ieri, quando si è cercata qualche conferma dalle parti di Trigoria, i telefonini hanno squillato a vuoto e chi ha risposto lo ha fatto con un no comment che può essere interpretato al massimo come una timida conferma. Del resto non è certo una novità che le trattative per il main sponsor, grazie al nuovo responsabile Luca Danovaro, abbiano subito una positiva accelerazione. Come peraltro testimoniato da una serie di sponsorizzazioni minori, diciamo così, che sono state ufficializzate negli ultimi mesi (Peroni, Kimbo, Volvo). Ma quella più importante soprattutto da un punto di vista economico ancora non ha visto la necessaria fumata bianca.
Una cosa si può dare per certa: non si è stati mai così vicini alla chiusura per il main sponsor. Ok, ma chi? Ieri il primo nome che inevitabilmente è venuto fuori è stato quello della Turkish Lines, la compagnia aerea turca che di fatto sono anni che è in trattativa per mettere il suo nome sulla maglia giallorossa. Tre anni fa, sembrava che l’accordo tra le parti fosse stato trovato, poi saltò tutto sulla questione della durata del contratto ma soprattutto perché in quel momento la Roma per lo sponsor dello stadio futuro all’epoca era in trattativa con Ethiad, un’altra compagnia aerea. Ora il nome di Turkish è tornato di grande attualità, tanto è vero che da qualche parte è arrivata pure l’indiscrezione che l’accordo sarebbe pluriennale con una cifra garantita all’anno di otto milioni di euro con una serie di bonus (partecipazione alla Champions, vittoria di trofei) che potrebbero far lievitare ulteriormente la cifra. C’è però da dire che ieri nel momento in cui è stata chiesta una minima conferma sui turchi, la risposta che abbiamo avuto è stata di non dare nulla per scontato, anzi che allo stato attuale di cose, il nome del prossimo main sponsor potrebbe anche essere un altro. Perché, come ha sempre sostenuto la società giallorossa, la trattativa non è stata mai una sola. Sui possibili nomi che potrebbero essere in concorrenza con la Turkish, il riserbo della società è stato e continua a essere assoluto. Le uniche cose che si sono sapute è che tra i possibili pretendenti non c’è in corsa nessun marchio italiano, ma che si tratta di multinazionali a livello mondiale, più dell’est che dell’ovest del pianeta.
Abbiamo provato a indagare per saperne qualcosa di più. E l’unico nome sul quale abbiamo trovato un minimo di riscontro, è stato quello del gruppo Rakuten, un negozio colossale on-line che vende di tutto e di più. E che è già attivo nel mondo del calcio visto che ha abbinato il suo nome niente popodimenoche al Barcellona a cui garantisce un cash spaventoso (con i catalani hanno firmato un accordo per quattro anni in cambio della modica cifra di duecentoventi milioni di euro, dividendo fanno cinquantacinque all’anno). In ballo ci sarebbe anche un colosso dell’elettronica e forse un noto marchio automobilistico. Non resta che attendere. Sperando che stavolta l’attesa sia limitata nel tempo, magari prima del ritorno in campo per la Champions League.