Difficile che succeda, anche se magari Spalletti ci penserà anche su. Di certo, però, dovesse essere non sarà per fargli un regalo anticipato per i suoi 40 anni ma per dargli quanto dovuto. In molti però vorrebbero rivedere Totti ancora titolare, anche con il Torino, magari in funzione del fatto che i granata in mezzo al campo hanno tanti problemi e il genio di Totti potrebbe fare la differenza. Realisticamente, però, è molto più facile che Francesco all’inizio torni a sedersi in panchina, per poi entrare a gara in corso. Già, perché poi la grande differenza rispetto al passato è la «diversità» di Totti, il suo essere titolare in modo anomalo. Messe da parte le incomprensioni della scorsa stagione con Spalletti, oggi il capitano della Roma vive uno status particolare: decisivo ma part-time, anche se oramai Spalletti si è convinto di non poterne più fare a meno. Dal via o in corsa.
NUMERI CHIC – Uno status che Totti si sta guadagnando sul campo anche in questo inizio di stagione. Delle 5 partite di campionato, per esempio, finora Francesco ne ha giocate tre, con un totale di 147 minuti, in tutto poco più di una partita e mezza reale. Ed in quei 147 minuti lì ha regalato giocate che solo lui sa fare, con qualche perla sparsa. A testimoniarlo, se non bastasse il campo, ci sono poi anche i numeri, stavolta ancora più sorprendenti. Già, perché se Totti che crea gioco e inventa non fa notizia, sorprende invece una sua anima insolita, quella dell’assistenza difensiva. Totti finora ha infatti recuperato 4,33 palloni a gara (a fronte di una media nel suo ruolo di 1,97), intercettandone invece 1,33 a match (la media dei suoi omologhi è 0,31). Il che va poi ad impreziosire quello che invece fa in fase offensiva, dove svetta un po’ in tutte le voci più importanti: 3 occasioni create a gara (contro una media di 0,92), 11 verticalizzazioni (media 4,09), 3,33 sponde (media 1,64), 1,33 passaggi filtranti (media 0,14) e 4 passaggi lunghi riusciti (media 0,67). Ecco, la sua diversità per Spalletti ora sta tutta qui, in quello che riesce a fare ed inventare in quei fazzoletti di tempo (gara con il Crotone esclusa) che ha a disposizione.
IL REGALO – Ed allora, forse, non c’è neanche bisogno che Spalletti gli faccia davvero quel regalo che invece ha in mente e che non c’entra niente con la maglia da titolare o meno. «A lui per i suoi 40 anni gli regalerei una bella DeLorean, la macchina del tempo di “Ritorno al Futuro” — dice il tecnico toscano della Roma —. Così Francesco potrebbe scegliere se tornare indietro e riempirci ancora di grandi giocate o andare avanti nel tempo e vedere che cosa gli si prospetta nel futuro». La scelta, nel caso, toccherebbe proprio a Totti, che 40 anni li compirà tra tre piccoli giorni (il 27) e che andando avanti così, potrebbe anche festeggiare qualche altro compleanno in campo piuttosto che dietro una scrivania. Di questo, magari, ne parlerà più avanti anche con Pallotta, che da ieri è a Londra per cercare soldi ed investitori per lo stadio. Nel frattempo, dall’America e dalla Cina (interesse del gruppo Evergrande), rimbalzano ancora voci di una possibile cessione di sue quote di minoranza, nonostante la smentita di giovedì. Ma questo, forse, a Totti interessa relativamente. Lui le magie le fa in campo.