(PREMIUM) Dopo questa partita la Roma si sbloccherà psicologicamente ? “Tutto si lega al fatto di essere rimasti in dieci senza subire tiri in porta. E’ un periodo che la squadra crea tanto, ma ha sofferto meno. La differenza è nel concretizzarle, dico sempre le stesse cose e voi dite quello che vi pare.”
Il cambio di modulo? “Quando qualcosa non riesce spostare il giocatore dieci metri avanti cambia. Spesso si prendono però ripartenze centrali e ci lavoriamo. Non improvviso, abbiamo lavorato tutta la settimana con questo sistema di gioco. Col 4-3-3 la squadra ha raggiunto il primo posto in Champions e le stesse difficoltà di oggi. Non si può soffrire ogni partita, dobbiamo chiuderla. Oggi era importante vincere, ma la squadra mi ha dato la sensazione di essere compatta anche quando siamo rimasti in dieci.”
Sembra che vi siate abbassati. “Assolutamente no. Il Verona cerca di più la palla lunga e se si calcia lungo ci dobbiamo abbassare per forza. Dipende da chi incontri, anche con la Samp è successo che non ci hanno permesso di essere aggressivi. Con noi che abbiamo il baricentro alto giocano quasi tutti così, con il Napoli che palleggia possiamo anche essere più alti.”
Avete spesso sbagliato il primo passaggio in fase di uscita “L’errore fa parte dell’idea di gioco. Quando non hai sicurezza per i risultati puoi fare errori di troppo. Il concetto più importante è che volevamo forzare le giocate dentro, io ne voglio una dentro e due fuori e così via. C’è troppa densità se giochi centralmente. Nel primo tempo abbiamo avuto il 70% di possesso palla, questo significa che gli altri l’hanno vista poco.”
Ottimo atteggiamento della squadra. La nota negativa gli errori superficiali che danno possibilità di mettervi in difficoltà. “L’errore fa parte dell’idea di gioco. Quando mancano sicurezze sbagli qualche pallone in più. Spesso volevamo forzare le giocate dentro. Io voglio sempre due giocate dentro e una fuori. Questo ha permesso agli avversari di prenderci più facilmente. Nel primo tempo le statistiche però hanno detto che gli altri l’hanno vista poco.”
(SKY) Nei primi 4 secondi si sono viste cose turche a Verona… “Ero convinto che questo ragazzo venisse fuori, ha qualità importanti. Due partite fa si diceva che non era in grado. Non parla ancora bene italiano, sta iniziando, e mi fatica a capire a volte. Siamo capaci di complicarci sempre la vita pur creando tante occasioni da gol.”
Nainggolan spostato in avanti può essere più determinante… “Abbiamo prodotto anche in altre occasioni, quella posizione lì è importante, si sa muovere. Quando difendi ti abbassi un po’ di più. Abbiamo vinto per l’atteggiamento, abbiamo cambiato sistema ma non principio. L’obiettivo è ridare questa mentalità, sofferenza in 10 senza dare una opportunità al Verona.”
(ROMA TV) Creiamo tanto e alla fine si soffre. “Nel primo tempo dovevamo più bravi a chiudere la gara, poi Lorenzo ha commesso questa ingenuità e abbiamo dovuto difendere in 10. Devo dire che c’è stata molta compattezza. Ricominceremo a fare tanti gol, spero di non dover più parlare del difetto di non concretizziamo.
Forse questo problema mentale della Roma non c’è più. “Abbiamo cambiato modulo anche per spostare Radja vicino a Edin. Ci abbiamo lavorato perché non metto formazioni improvvisate. Avendo due giocatori propositivi e meno tattico questo permetteva agli avversari di essere più bravi, siamo stati meno bravi a difendere, ma ci dobbiamo lavorare.”
Anche Under è andato bene. “Se prepari bene con la giusta mentalità si va bene. La squadra ha capito, anche chi è entrato è entrato bene con la testa giusta. Su Under torniamo ai soliti discorsi: due settimane fa non poteva giocare neanche in primavera e ora bravissimo. Ma deve ancora migliorare e dobbiamo essere bravi a far crescere e aspettare i giovani. Non facciamo crescere gli italiani, figuriamoci se aspettiamo gli stranieri.”
C’è tutta questa differenza nella posizione di Nainggolan? “Mi viene da ridere, forse nella testa di molti si, abbiamo lavorato sul non appiattirci a centrocampo. Inutile parlare di calcio con chi di calcio sa meno, ma oggi al di là dei numeri l’importante è stato l’atteggiamento.”
Cosa è cambiato da Roma-Sampdoria ad oggi, non credo sia solo questione di Nainggolan più avanti. “Infatti stiamo parlando del nulla, evidentemente in alcune testé questo conta. La squadra ha preparato la gara con grande determinazione e cattiveria, che forse è mancata durante il mercato che ha spostato alcuni equilibri. Risposta importante dal punto di vista caratteriale in 10 contro una squadra che settimana scorsa ha fatto 4 gol alla Fiorentina.”
A volte cambiare è anche segno di intelligenza, ma come mai no si riesce a giocare bene per 90 minuti? “A questa squadra oggi diamo l’alibi di aver giocato in 10. Sulla flessibilità dipende dai punti di vista, a me interessa solo che i miei ragazzi si esprimano bene per il bene della Roma, dei ragazzi e di tutti. Poi ci possiamo muovere in tutti i modi, chi capisce di calcio non cambia molto come gioca. È una cosa che ho pensato anche prima della Sampdoria di voler modificare l’assetto tattico per dare maggiore verticalità alla squadra, non dico che modulo volevo usare, non il 4-2-3-1, oggi ho visto qualcosa in più.”
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