IL PERCORSO
– Prima di tornare a pensare al mercato, però, c’è una Champions da inseguire e un’altra da giocare. «Mi aspettavo di avere qualche punto in più e di essere più vicino a Juventus e Napoli, anche se ho sempre detto che per organico siamo un po’ indietro rispetto alle prime due. Schick? Può giocare dietro Dzeko nel 4-2-3-1, anche se lui sarebbe più attaccante che trequartista, rispetto ad esempio a Nainggolan. Ma ha qualità importanti, deve solo trovare condizione e continuità negli allenamenti. Ora dobbiamo fare un finale in crescendo, ad iniziare dall’Udinese e dallo Shakthar. In Champions vogliamo passare il turno». Il che sarebbe di fondamentale importanza, sia per il prestigio sia proprio per i conti del club. E anche per l’ambiente. «Roma è una piazza particolare. Vincere qui non è facile, ma se si accettano queste avventure vanno anche portate avanti». Chiusura su Totti: «È una grande risorsa, anche se poco appariscente. Ma mi dà gli umori dello spogliatoio».