C’è una rivoluzione in sospeso nei piani di Monchi, e tanti trofei da vincere con la Roma. A giugno non potrà evitare un mercato movimentato in primis in uscita e poi in entrata, perché bisogna far quadrare i conti della società e al tempo stesso rinnovare la rosa mantenendola competitiva. «Voglio costruire una Roma più vicina a quello che i tifosi desiderano, ora siamo distanti dal nostro obiettivo», ha chiarito il diesse alla fine di un mercato che ha condizionato i giallorossi in campo e scatenato la bufera sugli spalti. Ma è proprio l’ambiente caldo che ha conquistato subito lo spagnolo, nel bene e nel male: «Sono innamorato di questa società da quando sono arrivato, ho capito presto – ha confessato a Sky nella trasmissione “L’Originale” – quanto amore hanno i tifosi. I numeri sono importanti per il club, per loro sono importanti i trofei, le vittorie, è importante che nei prossimi anni arrivino. equello che mi manca qui, in bacheca arriveranno. Io capisco i tifosi che non vogliono sentir parlare di plusvalenze, promesse o progetti, ma prima dobbiamo gestire la società per trovare la strada giusta e far vincere ma con una società che può farlo continuativamente. Chiedo solo fiducia nel mio lavoro». La traccia è scritta, ma quanto ci vorrà per arrivare a dama è difficile da dire: «Il mio obiettivo è fare quello che i tifosi hanno in testa, c’è bisogno di tempo, il movimento si dimostra andando, dobbiamo stare più zitti e lavorare di più, così prenderemo la strada giusta per arrivare dove loro vogliono».
Nessun rimpianto per l’addio di Salah, che nella cinquina del Liverpool al Porto ha segnato il 30esimo gol stagionale: «Ci abbiamo fatto 50 milioni coi bonus, in quel momento avevamo bisogno di fare questa cessione, dopo il casino di Neymar sono saltati gli schemi del mercato e ora anch’io penso che non è il prezzo migliore per “Momo”, ma in quel momento non potevamo fare altro». Dzeko invece non era convinto della destinazione Chelsea e alla fine non se n’è fatto nulla. Monchi per sostituirlo aveva pensato a Giroud, sui cui poi ha ripiegato il Chelsea, o a quel Batshuayi che i Blues gli avevano offerto prima di girarlo al Borussia Dortmund. L’alternativa era un esterno top secret. Tutto questo scenario sparito in una nuvola di fumo di Londra potrebbe tornare d’attualità a campionato concluso, con la differenza che ci sarebbe più tempo per cercare il sostituto perfetto. La Roma, secondo la proiezione attuale, dovrà registrare una plusvalenza da 30 milioni a giugno per raggiungere il fatidico pareggio di bilancio imposto dal Fair Play Finanziario (verso maggio il club conoscerà la punizione della commissione Uefa per non aver rispettato gli accordi l’estate scorsa). Champions e sponsor potrebbero impattare in maniera positiva sui ricavi e modificare le prospettive, in meglio, e ridurre il gap da colmare con le cessioni. Monchi spera nell’Europa: «La Champions rappresenta tanto per noi, è un’occasione per fare cose importanti per noi e per i nostri tifosi. Anche per me, non sono mai arrivato al quarto di finale e sarebbe bello farlo». Per costruire un futuro vincente.