(PREMIUM) Siete tornati? “Vedevo la squadra in crescita da alcune partite. C’è stato un momento difficile ma con il lavoro abbiamo ritrovato certezze. Abbiamo fatto bene sotto ogni punto di vista.”
Under sposta? “E’ normale che serve la giocata di un singolo per vincere le partite, ma è venuta con il gioco e con la pazienza. La capacità di trovare il momento giusto e il nostro atteggiamento tattico possono concedere ma poi ci danno indietro qualcosa.”
Il 4-2-3-1 funziona… “Sta funzionando la filosofia, è cambiato il vertice, che invece che alto è basso. I ragazzi avevano fatto bene col 4-3-3 poi ci siamo un po’ appiattiti, è stato un cambio mentale e tattico. Ci abbiamo lavorato ed è un valore aggiunto per la squadra, non un indebolimento.”
Vanno migliorati i cross e le scelte dell’ultimo passaggio? “Sì, sono d’accordo. Adesso stiamo usando più verticalità, non voglio che la squadra vada sempre in ampiezza rispetto alla verticale. Non mi piacciono i cross dalla trequarti messi tanto per essere messi perché c’è Dzeko. In Europa e in Italia i difensori attuali raramente non sono bravi di testa. Al di là del gesto tecnico, va migliorata la scelta.”
Under? I carichi di lavoro sono cambiati? “La scelta è stata oculata ed è legata alle tante partite importanti che abbiamo. Il rischio di andare al di sotto c’era, abbiamo osato qualcosa ma era giusto farlo. La squadra ha finito sempre in crescendo, dobbiamo migliorare nell’approccio alla gara ma possiamo dare qualcosa in più. Under deve migliorare nelle scelte ma da quando è arrivato gioca più di squadra che individualmente, la capacità e la forza che ha è che si sa preparare il tiro con grande velocità.”
Le dichiarazioni di Spalletti? “Non devo dare risposta e ho cose più importanti a cui pensare. Devo spendere energie nervose e fisiche per la mia squadra, il resto lascia il tempo che trova.”
Percentuali sul passaggio in Champions? “Dobbiamo essere bravi a sfruttare la loro pausa e il ritmo differente. E’ una squadra che davanti ha qualità importanti, è insidiosa ma noi non dobbiamo cambiare atteggiamento, dare continuità ad atteggiamento. Dobbiamo lavorare insieme, cosa che abbiamo fatto in maniera alternata.”
Meglio Schick rispetto a questo Dzeko? “Poi quando segna tutti cambiano idea. Patrik non ha ancora continuità, Edin si è messo a disposizione della squadra e a me sta piacendo la sua predisposizione nei confronti della squadra.”
(SKY) Questa è la vittoria più simbolica delle tre consecutive? “Avevamo una squadra fisica davanti, oggi noi siamo cresciuti tantissimo. Sapevo che saremmo arrivati a fare gol, come spesso sucede abbiamo sprecato molto, ma con Under abbiamo trovato un ragazzo fantastico. Teniamocelo stretto.”
Under giocatore completo… “Con i giovani, come sempre, ci vuole pazienza. La prima cosa è la disponibilità del calciatore, lui ha sempre lavorato per ritagliarsi degli spazi. La crescita passa dagli allenamenti e lui lo ha sempre fatto con serietà, ancora meglio quando è tornato dalle vacanze e se l’è meritato.
Grande gol di Under… “Grande preparazione del tiro, nasconde il calcio fino all’ultimo. Con il lavoro è riuscito a migliorare, staccandosi dall’avversario e accentrandosi. Poi deve migliorare nelle scelte, ma fa parte della crescita.”
Squadra alta e compatta, non è facile ad Udine.. “Devo dire che lo abbiamo fatto in passato meglio che nell’ultimo periodo, oggi lo abbiamo ritrovato. La differenza la fanno gli attaccanti in questo. Oggi volevo togliere il giro palla a Danilo levando ampiezza ad una squadra che gioca a 5, poi siamo cresciuti anche fisicamente perché il mio calcio è dispendioso. Oltre alla qualità abbiamo bisogno anche di continuità fisica.”
Il prossimo passo è aumentare il ritmo in casa? “Può essere, anche se abbiamo sempre fatto bene magari raccogliendo meno. Oggi la cosa che mi è piaciuta è la compattezza. Abbiamo sempre giocato nella loro metà campo con tanto pressing, lo stiamo ritrovando e di questo sono molto felice. In casa si, dobbiamo ritrovare il giusto ritmo, deve essere un nostro vantaggio.
Lei ha detto che gli altri vincevano tirando con un tiro solo, a chi si era riferito? “Lascio le interpretazioni. Ed è un pregio, perché noi non ci riusciamo. Il riferimento poteva essere a chiunque, ma era legato alle capacità di capitalizzare, come successo alla Juve a Firenze. Non è un difetto, ma una qualità.”
Nessun paragone con la Roma di un anno fa… “Assolutamente no, la Roma di un anno fa ha fatto benissimo e non posso far altro che togliermi il cappello.”
(ROMA TV) Roma che si è mostrata solida… “Devo dire che siamo cresciuti, ci mancava questo punto di vista. Non abbiamo avuto mai continuità in una prestazione, oggi invece ho visto una squadra con equilibrio giusto e ha creato tanto. Ha concesso anche pochissimo agli avversari.”
Salto in avanti dal punto di vista fisico? “La pressione costante l’abbiamo fatta anche noi, ogni tanto abbiamo lavorato male coi mediani ma per il resto siamo stati bravi a recuperare palla, i gol sono venuti da due pressioni fatte bene. Gli attaccanti hanno avuto maggiore determinazione nell’attaccare gli avversari.”
Poco movimento senza palla ogni tanto? “Non è che possiamo prendere che si faccia con troppa continuità, ma condivido. E’ stato fatto in alcuni momenti poco, ma quando ci siamo applicati sono state create situazioni importanti. Paradossalmente l’abbiamo fatto meglio del finale, ma andava fatto con maggiore costanza.”
Per proteggere Under in questo momento cosa bisogna fare? “Inutile che lo dico, verrà giustamente esaltato perché si è guadagnato le prime pagine. Il lavoro sta a me e all’ambiente attorno a lui, per fargli capire che deve lavorare con umiltà senza stare troppo a leggere e sentire le cose attorno. Credo che in questo momento sia la normalità, sta a noi tenerlo coi piedi per terra.”
Qualcosa di diverso in attacco? “In alcuni momenti si poteva verticalizzare prima, però è una crescita. La differenza è al contrario, abbiamo creato sempre tanto concedendo tanto. Questa volta siamo stati bravi nelle fase di pressione sugli avversari.”
Lo Shakhtar? “Una squadra che sa quello che vuole, ha un’identità e capacità di giocare dal basso. Dobbiamo togliere le linee di passaggio, loro hanno giocatori forti dalla cintola in su. Sapendo che sono 180 minuti la gara d’andata va giocata con grande intelligenza.”