Il simbolo dello zoo di Kharkiv è un orso bruno. Facile intuirne il motivo: non è terra di giraffe o di leoni, questo lembo di Europa orientale che aspetta il circo della Champions League. Fa freddo, insomma, ed era prevedibile: ieri sera il termometro nel centro città segnava -3, con la neve spalata ordinatamente a imbiancare ogni angolo, ma le previsioni annunciano che domani nell’orario della partita quasi masochistico (21.45 local time) andrà peggio, toccando i -8. Fortunatamente non c’è molta umidità ma bisogna organizzarsi.
BENZINA – La Roma lo ha fatto, caricando sul charter che l’ha condotta fino a quaggiù diversi scatoloni pieni di cibo: l’alimentazione, quando subentra il gelo, è fondamentale come stufa per il corpo che brucia combustibile più velocemente del solito. Servono alimenti adatti a una performance agonistica ma ipercalorici, ad esempio la cioccolata, ma anche pesci “grassi”, tipo tonno e salmone, oltre alla pasta con pomodoro e parmigiano che i calciatori consumano in grandi quantità prima di ogni partita.
ACCORGIMENTI – Al resto, prima di entrare in campo, provvedono il riscaldamento, che sarà lungo e accurato per evitare di sfregiare i muscoli, i massaggi e gli unguenti che rendono più sopportabili le temperature, e poi qualche capo d’abbigliamento speciale: non soltanto i tradizionali scaldacollo, maglie termiche, i guanti, ma anche dei plantari riscaldati di ultima generazione da inserire negli scarpini. In panchina indosseranno pantaloni imbottiti e stivali. E se Alisson lo vorrà, sono pronti dei sottoguanti che possono scongiurare il congelamento delle mani, strumento indispensabile per i portieri.
CAMPO OK – Non dovrebbero invece esserci problemi di superficie perché il campo del Metalist Stadion, utilizzato anche per le partite dell’Europeo del 2012, è riscaldato dal suo interno. E’ dunque immaginabile che i giocatori scelgano gli scarpini classici, con i tacchetti alti, e non quelli da terreno ghiacciato, simili ai modelli da calcio a cinque. Rischierebbero di scivolare.
RICORDO – C’è un precedente abbastanza vicino nel tempo che riguarda la Roma: il 25 novembre 2014 la squadra allora allenata da Garcia giocò alla Khimki Arena di Mosca in un contesto meteorologico analogo. Finì 1-1 con l’ultimo capolavoro di Totti in Champions League, una punizione dritta per dritta in stile Ünder, ma per alcuni fu una specie di incubo: Seydou Keita, che aveva l’abitudine di giocare con i calzettoni tagliati all’altezza delle dita, fu soccorso negli spogliatoi dallo staff medico per un principio di assideramento.
MOVIMENTI – Naturalmente andrà gestito anche il ritorno a climi più miti, in vista di Roma-Milan che si gioca domenica. La squadra è atterrata ieri a Kharkiv, dopo meno di tre ore di volo, e si allenerà oggi pomeriggio al Metalist Stadion dopo la conferenza stampa di Di Francesco e Florenzi. Il rientro in Italia è previsto giovedì alle 13 e verrà accompagnato da una seduta di lavoro di scarico. Sperando nel tepore di mamma Trigoria.