Stasera lo Shakhtar, poi Milan e Napoli. La Roma entra in un mini-tunnel della verità, tre partite che diranno moltissimo sulla stagione giallorossa. Nel freezer di Kharkhiv testerà il suo livello di preparazione (fisica e mentale ancor prima che tecnica) in un impegno cruciale qual è un ottavo di Champions. Ha ragione De Rossi quando ricorda che con altre 2-3 squadre non ci sarebbe stata speranza, mentre con gli ucraini ci sono chance concrete di approdo ai quarti. Perché se stasera si giocasse a figurine, la Roma uscirebbe vincitrice e anche abbastanza nettamente. Infatti dei tre spauracchi offensivi, ovvero il brasiliano naturalizzato ucraino Marlos, l’argentino Facundo Ferreyra e il brasiliano doc Bernard (per altro in dubbio), l’unico a vantare presenze in nazionale è quest’ultimo (14, ma con ultima apparizione nel 2014).
Taison (4 presenze e un gol con la Seleçao) dovrebbe incutere più timore su un ring, mentre l’altra stella brasileira, cioè Fred già con le valigie pronte per Manchester sponda City, in verdeoro ha uno score di 6 apparizioni. Con Florenzi in campo, i giallorossi vanterebbero un undici di soli nazionali con un totale di 445 presenze (e 99 gol segnati) nelle rispettive rappresentative, contro le 178 dei rivali (e appena 9 reti). Ma la differenza la faranno gioco e mentalità, col novello 4-2-3-1 di Di Francesco allo specchio con quello del portoghese Fonseca che (vittorie in Ucraina a parte) nel curriculum vanta l’eccezionale coppa del Portogallo vinta col Braga, che vale il 6° posto col Sassuolo e relativa qualificazione in Europa League di Eusebio.