Avrà fatto un piacere anche all’Inter, che ritorna al quarto posto, ma riducendo la Roma ai minimi termini, con un secondo tempo dominato, il Milan ha fatto un favore soprattutto a se stesso. Il 2-0 con cui Rino Gattuso dà una lezione di calcio a Di Francesco è la sintesi di tutto quello che funziona in casa rossonera e tutto quello che manca in casa giallorossa. La distanza in classifica tra le due squadre è ancora ampia (+6) ma il Milan è in gran salute e la Roma è stata duramente contestata dalla curva Sud a fine gara. Gattuso è alla dodicesima partita utile consecutiva e ha conquistato 24 punti in 12 gare, una media da Champions. Di Francesco è alla quinta sconfitta casalinga in campionato, a cui va sommata la clamorosa eliminazione in Coppa Italia contro il Torino. Nelle ultime quattro partite all’Olimpico, la Roma ne ha perse tre (Atalanta, Sampdoria e Milan), battendo solo il povero Benevento. Nel frattempo è arrivata anche la sconfitta in Champions contro lo Shakhtar.
Il Milan, al contrario, può permettersi di sognare. Mercoledì sera, sempre all’Olimpico, incontrerà la Lazio in Coppa Italia nella semifinale di ritorno (andata 0-0); domenica prossima ci sarà il derby; l’8 marzo l’andata di Europa League contro l’Arsenal. Un calendario durissimo, ma da affrontare con il morale a mille. La partita di ieri è di quelle che aumentano l’autostima: la difesa ha concesso poco o nulla; il centrocampo è stato solido; Cutrone ha segnato il quattordicesimo gol stagionale (6 in campionato, 6 in Europa League e 2 in Coppa Italia, più 4 con l’under 21), anticipando uno stordito Manolas; Calabria ha chiuso la gara segnando il suo primo gol in serie A; Kalinic è entrato dalla panchina e ha fornito l’assist del 2-0. Il primo tempo è stato noioso e tattico. Si è vista una sola giocata di vero calcio quando Schick, schierato al posto di Dzeko, si è liberato con una «veronica» della marcatura di Calabria e Biglia. Il ceco è entrato in area, cercando un assist, ma Bonucci è stato bravo a stopparlo. Il resto sono state marcature in tutte le parti del campo e coperture preventive, con i due 4-3-3 che si sono annullati.
Nella ripresa il Milan è salito di tono e la Roma è scomparsa dopo il gol di Cutrone (assist di Suso). Alisson è stato per l’ennesima volta il migliore di una squadra senza gioco, ma non è bastato. Nel finale i rossoneri hanno sfiorato più volte il 3-0 contro un avversario alle corde, schierato con il 4-2-4 che, affastellando attaccanti e stringendo gli spazi per le giocate, ha reso ancora più facile il compito della difesa milanista. Le prossime settimane saranno decisive sia per il Milan che per la Roma. I rossoneri sembrano aver trovato in Gattuso l’uomo della provvidenza, mentre da Boston il presidente Pallotta ha indicato nell’ambiente romano il vero problema. Un’analisi che spiega molte cose. Forse tutto.