La Roma si butta via. Nei secondi tempi ha perso tanti punti che rischiano di compromettere la stagione. La squadra di Di Francesco crolla nella ripresa e questo accade soprattutto in casa. Sono state nove le sconfitte in queste stagione, comprese tutte le competizioni. Cinque sono arrivate nella ripresa. E’ accaduto contro l’Inter, quando fino a venti minuti dalla fine la Roma vinceva; contro l’Atletico Madrid, quando la squadra era andata all’intervallo sul risultato di 0-0, contro la Sampdoria, ancora all’Olimpico, un mese fa, mercoledì scorso a Kharkiv contro lo Shakhtar e domenica sera contro il Milan, sempre con lo stesso andamento della gara. Pareggio senza reti, poi il crollo. Solo contro Napoli, Juve, Torino in Coppa Italia e Atalanta la squadra di Di Francesco era passata in svantaggio già nel primo tempo.
CROLLO NELLA RIPRESA – La grande differenza di rendimento riguarda anche la tenuta difensiva. Fino alla fine del 2017 quella giallorossa era la migliore difesa del campionato. Ora è solo terza, al pari dell’Inter, con ventuno gol subiti. Anche la retroguardia sbanda nel secondo tempo. Nel complesso, dei 31 gol subiti dalla Roma finora nelle nei secondi tempi, subite 8 rimonte (5 sconfitte e 3 pareggi): ecco come i giallorossi sono caduti spesso negli stessi errori tre competizioni, sono 19 quelli incassati nei secondi 45 minuti: 13 in campionato (di cui 7 nell’ultimo quarto d’ora), 5 in Champions e 1 in Coppa Italia. Un dato preoccupante, che riguarda anche le rimonte subite. Tre volte la Roma si è fatta raggiungere dopo essere passata in vantaggio: contro Genoa e Inter in trasferta e con il Sassuolo all’Olimpico. Punti preziosi lasciati per strada quando la vittoria era già in pugno.
TORMENTO OLIMPICO – Davanti ai propri tifosi la squadra di Di Francesco fa molta fatica in più rispetto alle gare in trasferta. Con quella di domenica sono sei le sconfitte casalinghe, compresa quella di Coppa Italia contro il Torino. In campionato il rendimento fuori casa è superiore, con una sola sconfitta (contro la Juve) e sette vittorie su dodici partite giocate. La difesa in viaggio è la migliore del campionato: solo sei reti subite. Il problema principale resta il gol. Ieri l’attacco è rimasto a secco, è il sesto del campionato, anche la Sampdoria che è dietro sei punti in classifica ha segnato di più. Nei primi tempi spesso la Roma imposta bene la gara. La prepara, ma gli manca il colpo per l’affondo. Eppure le occasioni le crea in quasi tutte le partite. Contro il Milan è scattato l’allarme perché di occasioni la Roma ne ha create pochissime, anche quando nel finale Di Francesco ha giocato con quattro attaccanti. Le tre vittorie consecutive contro Verona, Benevento e Udinese avevano illuso. Le prodezze di Ünder avevano mascherato i problemi dell’attacco, che continua a segnare con il contagocce. Le sconfitte contro lo Shakhtar e contro il Milan, arrivate con la stessa modalità, hanno riportato alla luce i problemi insoluti da mesi. L’involuzione di Dzeko, che ieri è partito dalla panchina, ma nella mezz’ora in cui è rimasto in campo non ha combinato nulla. L’enigma Schick, schierato titolare ma ancora lontano da una condizione atletica accettabile. E poi Defrel, acquistato per fare il vice Dzeko e che non ha mai fatto il centravanti. Quante contraddizioni si porta dietro la Roma.