«Domani (oggi, ndr) firmeremo il decreto sulla riorganizzazione dei diritti televisivi del calcio, la cosiddetta legge Melandri. La riforma con la riorganizzazione dei diritti televisivi era annunciata grazie ad una norma di un anno fa: arriviamo ora con i decreti attuativi. Possiamo dare questa notizia». Lo ha detto il ministro per lo sport, Luca Lotti, parlando all’emittente fiorentina Lady Radio. Il decreto, si apprende, conterrà misure per ridurre il dislivello di guadagni tra i grandi club e quelli più piccoli.
Le norme promosse dal ministro Lotti stabiliscono che la quota fissa salga dal 40% al 50%; in aggiunta, c’è una quota del 30% da ripartire in base ai risultati conseguiti, con criteri più misurabili; infine un 20% legato al radicamento sociale (sparisce il sondaggio telefonico e si valorizzano le politiche sui prezzi dei biglietti per portare più persone negli stadi). I criteri di ponderazione e determinazione contenuti nei decreti, si apprende ancora, non configureranno una “stangata” – come paventato in un primo momento – per le società più grandi, anche se i tagli ci saranno e saranno di un certo rilievo. Il decreto entrerà in funzione a partire dalla prossima attribuzione dei diritti, cioè la nuova stagione. Diritti che, se l’Antitrust darà il via libera, dovrebbero andare agli spagnoli di MediaPro.