Passare per l’allenatore inesperto, quello alle prime armi pronto ad accontentare lo spogliatoio pur di preservare il posto, proprio non gli va giù. E così ieri Di Francesco, appena gli viene palesata la possibilità di un compromesso raggiunto in settimana con De Rossi e compagni sul modulo e la tattica da utilizzare questa sera contro il Napoli, esce allo scoperto: «Confondete la disponibilità e l’educazione con la poca personalità. Per poter arrivare a qualcosa di importante la condivisione è fondamentale, ma non significa condividere un sistema di gioco sul quale abbiamo sempre creduto. Quando parlo con i ragazzi li ascolto, ma non è un segno di debolezza perché poi decido io. Deciderò sempre io il sistema di gioco e i giocatori faranno quello che dirò io. Chiaro? Nel momento in cui vedrò che dall’altra parte non c’è risposta, sarò il primo a salutare».
L’AVVERSARIO – Difficile essere più chiari. Prodigo di complimenti per Sarri («Lui ha cominciato molto prima di me e adesso è uno dei migliori in circolazione, come dimostrano risultati, continuità e qualità del Napoli»), non vuole recitare la parte della vittima sacrificale: «Nonostante la differenza di punti in classifica, abbiamo le potenzialità per poter fare bene. Dobbiamo fare risultato: più andiamo avanti e meno possibilità ci sono per andarsi a riprendere il posto in Champions». È inequivocabile pure su Balotelli che l’agente Raiola sta offrendo in Italia: «Lo allenerei. Ho parlato con lui due anni fa perché lo volevo portare con me al Sassuolo ma poi non si sono trovate le condizioni. È un giocatore stimolante e con grandi mezzi, al di là delle caratteristiche e del carattere particolare». Ieri pomeriggio, per i ritardi alla stazione Termini causati dal maltempo al Nord, i giallorossi hanno dovuto cambiare treno (charter delle Ferrovie dello Stato).