Due gol, uno più bello dell’altro, ricavati da tre tiri in porta. Quasi il 70% di passaggi riusciti. Otto duelli vinti. Tre palloni recuperati. La partita di Edin Dzeko a Napoli è stata quasi perfetta. Quasi per colpa di un’ammonizione presa sul 4-1, quindi a partita già vinta, che lo terrà fuori da Roma-Torino, nella prossima giornata. Il bosniaco era diffidato, ma non è riuscito a trattenere l’agonismo. C’è chi pensa che possa essere una fortuna. Edin potrà tirare un po’ di fiato in vista della sfida decisiva di Champions, il ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk (andata: 2-1 per gli ucraini) in programma allo stadio Olimpico martedì 13 marzo. Dzeko è il giocatore di movimento più utilizzato da Di Francesco, secondo solo a Alisson per minutaggio.
Non è facile, però, rinunciare a un attaccante che ha appena ritrovato la via del gol e che, contro la capolista del campionato, ha messo in mostra tutto il suo campionario: gol, gioco per la squadra, leadership, capacità di difendere palla e brillantezza nelle aperture da trequartista. Non ha ripetuto la stratosferica stagione scorsa (39 gol tra campionato e Coppe) ma è pur sempre a quota 16 (13 in campionato, 3 in Champions). I sostituti sono due: Patrik Schick e Gregoire Defrel. Dal punto di vista numerico, però, è un bel problema: Schick, utilizzato con il contagocce, non ha mai segnato in campionato; ci è riuscito soltanto in Coppa Italia, proprio contro il Torino, ma il suo gol non è bastato a evitare l’eliminazione dei giallorossi. Defrel ha segnato una volta, ma in condizioni davvero particolari: a tempo scaduto, sul 4-2 contro il Benevento, con un calcio di rigore che proprio Dzeko gli ha lasciato calciare per sbloccarlo.
Nel dopo partita, Eusebio Di Francesco è stato prodigo di complimenti per Dzeko: «Ha scelto la serata giusta per sbloccarsi e spero che, per lui e per la squadra, sia un momento decisivo dal quale non dobbiamo tornare più indietro. Edin, spesso, anche durante gli allenamenti, si ferma a pensare a quello che poteva essere e non a quello che sarà. Meno male che non me l’hanno venduto al mercato di gennaio? L’ho schierato anche quando sembrava potesse andar via. Tanti dicevano: perché non gioca Schick… Contro il Napoli si è messo a disposizione alla grande per la squadra. La disponibilità, nel mio modo di gioco, è fondamentale». Letta così può sembrare sembrare un endorsement per Defrel, che Di Francesco ha già avuto a Sassuolo. Ma Schick è stato l’acquisto più costoso del mercato estivo ed è un giocatore nel quale Monchi conta molto. Chi sfiderà la difesa di Mazzarri?