Il Real Madrid spazza via il PSG e si candida alla vittoria di un’altra Champions League. L’Arsenal si prepara ad affrontare il Milan alla Scala del Calcio. E la Roma di Monchi ha ritrovato punti e fiducia dopo l’inattesa vittoria col Napoli. È sicuramente un bel momento per le ex squadre di Julio Baptista, attaccante brasiliano che tra Liga, Premier e Serie A ha scritto lunghissime pagine di storia del calcio. Partendo ovviamente dall’attualità della “Bestia”, che lo vede in cerca di una nuova avventura professionale.
Baptista, come vanno le cose? Quando la rivedremo in campo? “Sto tornando proprio adesso in Spagna. Vi dico la verità, continuo ad allenarmi ma ora come ora non penso di tornare a giocare”.
In Spagna non è andata come sperava? “Esatto. Dopo le esperienze con Cruzeiro e Orlando City, ero rientrato in Spagna proprio per trovarmi una nuova squadra in Europa. Ma non è arrivata la giusta opportunità e, più passa il tempo, più mi convinco a intraprendere un nuovo percorso”.
Dentro o fuori dal calcio? “Naturalmente dentro. Il calcio ormai è diventato la mia vita. Sto pensando di smettere di giocare e dedicarmi ad altre cose, ma sempre in questo mondo”.
Torniamo invece al calcio giocato. Doppio partidazo del Real Madrid contro il PSG: se lo aspettava? “Non si può mai dare per morta una squadra come il Real. La rosa dei blancos è fortissima e, nonostante il campionato non esaltante, in Champions è riuscita a mostrare tutta la sua potenza. Credo che, dopo aver eliminato una delle favorite come il PSG, Zidane e i suoi siano i principali candidati per la vittoria finale, insieme a Barcellona e Manchester City”.
Un’altra sua ex squadra, l’Arsenal, domani sarà invece impegnata in Italia contro il Milan… “Non è mai facile affrontare le squadre italiane. L’Arsenal domani troverà un avversario ben messo in campo, con una propria filosofia di gioco e grande attenzione tattica. Sarà una gara avvincente ed equilibrata”.
Anche perché l’Arsenal degli ultimi tempi non sembra poi così invincibile… “Vale lo stesso discorso che ho fatto per il Real. È vero che i Gunners in Premier stanno alternando buoni risultati ad altri meno buoni, ma parliamo pur sempre di un top club europeo, con una rosa di qualità e un grande allenatore”.
A proposito, che ricordo ha di quella stagione vissuta agli ordini di Wenger? “Un ricordo bellissimo. L’esperienza vissuta in Premier, così come quelle con Real e Siviglia nella Liga, mi ha fatto provare emozioni indescrivibili. Dell’Arsenal, in particolare, ricordo strutture di livello, un club solidissimo e tanti campioni”.
Nella “sua” Roma, invece, è arrivato uno che lei conosce benissimo: Monchi… “Grande direttore. Al Siviglia ha fatto un lavoro straordinario. L’ho conosciuto bene, svolge un’attività di scouting impressionante, comprando giocatori a basso prezzo e poi rivendendoli a suon di milioni (fu proprio Monchi a comprare e poi rivendere Baptista, ndr). Non sarà facile ripetersi a Roma, cambiare non lo è mai, ma questa sfida per Monchi non è certo impossibile”.
Chiosa inevitabile sul suo futuro. Pensa che prima o poi la rivedremo al lavoro in Italia? “Magari un giorno, chissà. Alla Roma ho vissuto due anni e mezzo indimenticabili. In giallorosso ho trovato un ambiente fantastico e quell’avventura resterà sempre nel mio cuore. Ancora è presto però per parlare di futuro in Serie A. Prima devo iniziare un nuovo cammino nel calcio. Ho tanta voglia e sono pronto ad imparare e conoscere qualcosa di nuovo e altrettanto speciale”.