Negli ultimi cinque anni l’Italia nelle coppe europee è stata quasi soltanto Juventus. Due finali di Champions (perdute nel 2015 e nel 2017), una semifinale di Europa League (2014) e un quarto di finale di Champions (2013). La Lazio ha raggiunto i quarti di finale dell’Europa League nel 2013, Napoli e Fiorentina sono cadute in semifinale nel 2015. Tra stasera e giovedì Roma, Milan e Lazio – con diverse percentuali e in diversi contesti – hanno l’occasione per portare altre italiane nei quarti di finale, raggiungendo la solita Juve, che ha già fatto in pieno il suo dovere contro il Tottenham. Ci sono in ballo soldi (il passaggio del turno per la Roma vale circa 12 milioni di euro), prestigio, immagine e ranking Uefa. Si comincia stasera sul palcoscenico grande, quello della Champions League. La Roma deve recuperare l’1-2 dell’andata contro gli ucraini dello Shakhtar. Gara difficile, soprattutto per l’equilibrio da tenere in campo: bisogna vincere, ma i tanti brasiliani dello Shakhtar, tecnici e veloci, sono pericolosi in campo aperto. Eusebio Di Francesco è di fronte alla partita più importante della sua carriera. Neppure Fabio Capello, a Roma, è riuscito ad arrivare ai quarti di finale di Champions: «Io non mi paragono agli altri, nemmeno ci ho pensato. Voglio portare avanti questa squadra al di là dell’aspetto personale, perché poi mi auguro di poter fare ancora meglio. Seguiamo l’obiettivo passo dopo passo, credo che sia una grande chance per me e per tutta la squadra. Mi sento molto integrato in questo contesto. Ritengo che questa qualificazione sia fondamentale per tutti noi, per l’ambizione, per il desiderio e per ridare slancio sia alla squadra che a tutto l’ambiente». È il calcio italiano che ha bisogno di risultati e di entusiasmo, dopo lo smacco della mancata qualificazione al Mondiale.
Fare strada in Europa è fondamentale anche per i calciatori, che vengono valorizzati dalle competizioni internazionali. In questo senso l’approccio troppo tenero del Napoli, prima in Champions e poi in Europa League, non ha certo aumentato la capacità degli azzurri di giocare al meglio i big match di campionato. Di Francesco, al contrario di Sarri, ha trovato proprio nella Champions il palcoscenico giusto per farsi conoscere anche al di fuori dei nostri confini. La Roma ha eliminato l’Atletico Madrid e battuto il Chelsea per 3-0; qualificarsi stasera per i quarti di finale darebbe una dimensione ben diversa al lavoro del tecnico abruzzese: «Voglio continuità, non dobbiamo fermarci nemmeno se andremo in vantaggio. Non possiamo concederci errori». In campo la squadra dei «titolarissimi», con Dzeko e Fazio freschi (erano squalificati contro il Torino) e Perotti al posto di El Shaarawy. All’Olimpico dovrebbero esserci meno di 50.000 spettatori, per il caro biglietti e perché il calcio è davvero cambiato. Così, se Gattuso invidia a Di Francesco il risultato dell’andata (il Milan andrà a Londra giovedì, contro l’Arsenal, con poche chance di ribaltare lo 0-2 di San Siro), Di Francesco invida a Gattuso i 72 mila spettatori di Milan-Arsenal. Chi non potrà nemmeno andare in trasferta sono i tifosi della Lazio. «Ragioni organizzative e di sicurezza impongono il blocco delle vendite del settore ospiti – ha comunicato il club -. Si invitano pertanto i tifosi a non mettersi in viaggio verso l’Ucraina dove non sarà possibile acquistare biglietti per lo stadio Olimpico di Kiev». I ragazzi di Inzaghi dovranno vincere da soli dopo il 2-2 dell’andata.