C’è un proverbio che racconta che quando ti sei scottato, poi hai timore anche dell’acqua fredda. E così, memore del pareggio a Plzen e del ko di Torino, Spalletti decide di mettere in guardia la Roma anche dall’Astra Giurgiu, attualmente terzultimo in classifica nel campionato romeno che ha la sua punta di diamante in tal Alibec, due presenze all‘Inter nel 2009-10 e una al Bologna tre anni fa: «C’è questo centravanti, Alibec che è molto interessante. Pare abbia firmato per la Steaua Bucarest. Loro hanno vinto le ultime 2 partite quindi hanno entusiasmo mentale e di conseguenza fisico». Quello che la Roma fatica a ritrovare, complice un tour de force che ha messo a dura prova la rosa giallorossa a corto di ricambi. Ma non ditelo a Spalletti perché «le riserve di 11 lupi sono altrettanti lupi, esce un lupo entra un lupo. Si parla di turnover ma chi giocherà è sempre figlio della Roma. Alisson è forte e ci sarà spazio per Paredes».
E GERSON SPERA – Anche Gerson spera in una chance. Da domenica si è discusso di tutto meno che della sconfitta col Torino. Dalle parole di Ilary Blasy al compleanno di Totti, Lucio ci tiene ad aggiungere anche lo striscione (“Rispetto per mister Spalletti”) apparso l’altra notte vicino al Colosseo: «In quelle parole c’è la sintesi di tutto. E’ un messaggio di sostegno che mi fa enorme piacere. È una riflessione, una lettura, è un richiamo a quello che si vuole fare. Basta giochini o attenzione verso situazioni che non portano il beneficio della Roma. Si chiede unione, coesione, rispetto per la Roma. Noi dobbiamo fare risultato, siamo la Roma».
RUMENI LOW PROFILE – Ne è consapevole anche l’allenatore dell’Astra Giurgiu, Sumudica, che diversamente dai propositi bellicosi del centrocampista Niculae («Speriamo di rovinare la festa europea di Francesco Totti»), si accontenterebbe «di fare una buona impressione». Quella che alla Roma non basterebbe. Serve vincere e convincere.