Chi sta a terra è il terreno, dicevano gli irlandesi prima che il rugby andasse avanti. Nel senso che consumare gli avversari calpestandoli non sarebbe poi un peccato mortale. Capita anche che a terra ci sia semplicemente il terreno e che comunque se la passi male. L’erba e le zolle dello Stadio Olimpico si apprestano a sopportare un periodo difficile. La meta è sopravvivere. Lazio e Roma hanno raggiunto i quarti delle rispettive coppe europee. La cosa è piacevole, ovviamente. Questo affolla ulteriormente le prossime cinque settimane. Che cominciano subito, tra parentesi: oggi c’è l’ultima partita del Sei Nazioni, domani la consueta giornata di Serie A con la Lazio e il Bologna. Il rugby non è particolarmente cattivo nei confronti del prato su cui si gioca, a meno che non piova parecchio. Qui sta il punto: è previsto che piova parecchio. In seguito, grazie alla sosta internazionale, ci sarebbe stato un igienico riposo di quasi due settimane. Senonché mercoledì prossimo hanno piazzato la Partita Mundial, un evento benefico con vecchie glorie, artisti, magistrati e cantanti melodici. Con l’aggiunta di esibizioni a latere di rappresentative delle forze dell’ordine. E’ vero che in queste occasioni si va in campo soprattutto con scarpe da ginnastica, ma il tempo per gli interventi tecnici si restringe ulteriormente.
STRESS – Quindi la Roma e la Lazio hanno cominciato a far scricchiolare i denti. Nessuna intenzione di proporre ostacoli a un’iniziativa meritoria, però il problema esiste e il presidente del Coni, Giovanni Malagò, lo ha segnalato ieri alla presentazione della stessa Partita Mundial: «Abbiamo ottimi agronomi e per questi eventi lo stadio non si può negare. Lo stress per il prato però rischia di esserci». L’ingorgo si è formato e non c’è modo di scioglierlo preventivamente. Bisognerà intervenire. La sostituzione delle zolle danneggiate è una tecnica di routine e l’erba avrebbe bisogno di alcuni giorni di tempo per attecchire. In diverse occasioni non ne avrà. C’è pure di mezzo un derby e dal 31 marzo in poi si giocherà all’Olimpico una volta ogni 3-5 giorni fino al 22 aprile. Va detto che quel prato dispone di un drenaggio all’avanguardia e di doti di resistenza eccezionali. Tornando al rugby, nel 2012 subito dopo una nevicata epocale su Roma disputarono Italia-Inghilterra. In Francia il Sei Nazioni si bloccò, da noi una spazzata e via. Gli inglesi ammisero che neppure da loro si sarebbe andati in campo. Potete immaginare quanto gli sia costato.