L’Olimpico è vuoto, ma la Roma fa il pieno. Di gol e di esperimenti. E vince la sua prima partita stagionale in Europa, 4 a 0 contro l’Astra Giurgiu che, incapace di ribaltare il pronostico, rispetta il copione. Il risultato, più che riabilitare i giallorossi dopo il ko allarmante di Torino, serve per dare un senso al torneo di consolazione e al tempo stesso per preparare lo scontro diretto con l’Inter terza, ospite domenica sera sempre all’Olimpico e sconfitta a Praga dallo Sparta a fine pomeriggio.
ROTAZIONE UTILE – È solo il 4° successo della proprietà Usa in 24 partite di coppe continentali e arriva tra l’altro contro i campioni di Romania, penalizzati dai guai societari e terzultimi in classifica. Ma c’è poco da fare gli schizzinosi. Perché la Roma riesce finalmente a interrompere il lungo digiuno in Europa League, conquistando i 3 punti in casa dopo quasi sette anni, l’ultima volta l’8 dicembre 2009 contro il Basilea. E, contemporaneamente, si piazza al primo posto del gruppo E, grazie alla miglior differenza reti rispetto all’Austria Vienna. Spalletti può festeggiare la sua centesima panchina in Europa. Il suo turnover di coppa è strettamente legato al match di campionato. Solo De Rossi sta fuori per squalifica, Florenzi, Nainggolan e Dzeko partono invece in panchina (entreranno solo i primi due), preservati per la partita con l’Inter. Non cambia, però, il sistema di gioco che rimane il 4-2-3-1. Diversi alcuni interpreti e anche i compiti: Salah è il centravanti, Totti si piazza alle sue spalle, sui lati partono Iturbe, come al solito intruppone, e Perotti. In porta Alisson, subito decisivo con triplo intervento su Nicoara, Peres torna terzino destro e a sinistra rientra Juan Jesus che inizia frenato. Il regista, come previsto, è Paredes, lucido e pratico, sicuramente agevolato dall’esperienza di Strootman che lavora palloni e accompagna ogni azione. La Roma, anche con tutte le sue assenze, non può certo faticare contro l’Astra Giurgiu che, con il suo 5-4-1 disordinato, si preoccupa di limitare il passivo. Chiuderà in 10: fuori Niculae per infortunio.
QUARANTENNE ANCORA DECISIVO – I paganti sono solo 5417: è il record negativo stagionale. Con il Crotone, mercoledì 21 settembre, furono 6007. Non c’è da meravigliarsi. Pure il ritmo è da amichevole, classico test da metà settimana. Chi è all’Olimpico assiste almeno alla seconda gara da titolare (e di nuovo per intero) di Totti in 8 giorni. Tocca a lui rendere la serata più piacevole per il pubblico e più semplice per i compagni. Dopo il brivido iniziale, risolto brillantemente da Alisson, disegna su punizione l’arcobaleno per il gol facile facile di Strootman, sinistro dentro l’area piccola. Il capitano indirizza la partita e, prima dell’intervallo, la chiude. Ancora su punizione da destra, calciata forte: Lung arriva a deviare, ma lo salva la traversa. Sul rimbalzo, smash di Fazio che di testa firma il raddoppio.
FESTA DOPO CENA – La Roma, sotto la Sud, arrotonda il successo ad inizio ripresa: Perotti, entrato inarea asinistra,sfrutta l’intervento maldestro di Fabricio che appoggia non si sa come nella sua porta. Ma è la notte di Totti che, accarezzando il pallone davanti, mette Salah davanti a Lung per il poker. Al primo corner sotto la sua curva, la standing ovation dei tifosi che gli cantano «tanti auguri a te». E che gli chiedono: «Capitano, pagace da beve…». Entrano Nainggolan per Salah, con Totti a fare il centravanti, Florenzi per Peres e Gerson per Strootman. L’Inter è in arrivo.