Otto ore per il sold out. Roma-Barcellona fa rima con “tutto esaurito”, per un’attesa che a distanza di venti giorni ha smosso 65mila persone. Cresce la febbre da Champions, perché lo sbarco nei quarti di finale e il prestigioso sorteggio, esaltano i tifosi giallorossi, spingendoli a mettersi in fila fin dalle prime ore di ieri mattina. E poca importa sapere come finirà la gara d’andata del 4 aprile, al Camp Nou, la testa e il cuore sono già tutti rivolti alla sfida dell’Olimpico, sei giorni dopo, quando la città romanista si paralizzerà per preparare la storica serata.
Nei giorni di prelazione per gli abbonati, i biglietti venduti sono stati intorno ai 21mila, mentre nella prima giornata libera — quella di ieri — i tagliandi sono stati staccati alla velocità della luce, facendo registrare il tutto esaurito nel pomeriggio. E l’ultima volta che l’Olimpico ha raggiunto il sold out è stato in occasione di Roma-Genoa, match finale della scorsa stagione e, soprattutto, ultima da calciatore di Francesco Totti. Quella volta i tifosi corsero allo stadio per celebrare il mito, adesso per sognare in grande. «Sentiremo tanto la spinta del pubblico, non solo in casa, ma anche a Barcellona — ammette Di Francesco a Tor Vergata, a margine di una lezione agli studenti di Scienze Motorie — questo ci deve inorgoglire e farci sentire la pressione giusta per andare ad affrontare gli spagnoli. Ma noi non dobbiamo perdere l’equilibrio, né in campo, né fuori. Comunque prima ci sta la gara di Bologna, poi penseremo al Barcellona, evento entusiasmante. Pensiamo a mantenere il terzo posto e poi pensiamo alla Champions. Schick? Diamogli il tempo di crescere e giocare con continuità perché ha grandi qualità».