Terzo poker casalingo e primo sussulto di rinascita. E’ bastato l’astro in regia di Totti nel vuoto cosmico dell’Olimpico (13mila spettatori) per battere i rumeni dell’Astra Giurgiu e riportare la Roma a vincere in Europa quasi 11 mesi dopo il successo col Leverkusen. «Nemmeno a 25 anni stavo così bene fisicamente», ha sorriso il capitano al termine di 90′ giocati a tutto campo. Un successo che vale il primo posto nel girone visto il pareggi tra Austria Vienna (a 4 punti ma con una differenza reti inferiore) e Viktoria e che ha riportato il capitano sulle prime pagine nella settimana del suo compleanno.
Totti, schierato dal 1′ in Europa dopo 18 mesi (ultima volta il 26 febbraio 2015 col Feyenoord) ha dispensato lampi di classe pura e regalato il doppio vantaggio: assist perfetto per Strootman dalla destra, punizione di potenza che piega le mani di Lung prima di rimbalzare su traversa e testa di Fazio. Il piede magico del capitano serve pure il poker di Salah dopo che Fabricio aveva deviato nella sua porta. Magie che hanno trascinato i pochi spettatori, dai quali è partito anche un “tanti auguri a te” nella ripresa. «Sto bene e reggo i 90′ – ha continuato Francesco -. La risposta era giocare bene e vincere. Abbiamo fatto entrambe le cose, è quello che vuole la gente ed il mister. Volevamo far vedere che siamo un gruppo unito».
Anche Spalletti è soddisfatto ma lancia la solita frecciata: «La festa? Non è facile giocare 2 giorni dopo. La regola sarebbe stata farla in un altro momento. Ora bisogna lavorare sulla sostanza senza stravolgere la strada che abbiamo intrapreso. Iturbe? Ha bisogno di sostegno, forse è troppo sensibile ma la sua potenza incute timore».
La vittoria non ha spento le voci sulla cessione del club da parte di Pallotta ad investitori cinesi. «Sono tutte speculazioni ridicole», ha tuonato il presidente da Londra alle indiscrezioni che in mattinata erano state rafforzate da un’intervista a Rai Sport di Mino Raiola: «Pallotta non sa cosa vuole fare da grande. Se investire veramente oppure vendere la Roma ad un gruppo cinese». Alla Reuters Pallotta ha detto: «Non ho mai parlato con Evergrande o con altri in Cina. Non stiamo negoziando con nessuno. Chi mette in giro queste voci è completamente irresponsabile». Anche un portavoce di Evergrande ha smentito la trattativa. Secondo quanto riferito a Reuters da una fonte vicina alla situazione, però, Evergrande avrebbe intavolato una trattativa con l’attuale azionista di maggioranza della Roma per rilevare una partecipazione. I cinesi inizialmente entrerebbero nella società calcistica con una quota vicina al 30% del capitale, ma avrebbero un’opzione call per salire alla maggioranza.