Anche se quello di sabato sarà il quarto faccia a faccia, la sfida in famiglia ha sempre un sapore particolare. Bologna-Roma è anche Di Francesco contro Di Francesco. Federico contro papà Eusebio. Il bilancio è in parità: una vittoria a testa e un pareggio. Se qualcuno pensa che i giallorossi possano avere già la testa alla sfida con il Barcellona, ci pensa l’esterno rosso blù a spegnere ogni illusione: «Speriamo, ma non sarà così. Papà è un martello», sottolinea Federico, che ha incontrato i tifosi allo store del Bologna. «Per me affrontarlo è sempre una grande emozione, ma sabato saremo avversari e in campo non ci guarderemo in faccia. Vogliamo fare una bella partita e portare a casa un bel risultato».
A CACCIA DI GOL – Quello che servirebbe a nobilitare la stagione del Bologna, a secco di vittorie contro una big da 26 mesi. In queste nove partite rimanenti va a caccia di una scossa anche Di Francesco. Il 20 agosto ha realizzato la prima rete rossoblù in questa stagione nell’1-1 contro il Torino. Da quel momento, però, non ha più trovato la via del gol anche per l’infortunio che lo ha tenuto fermo quasi due mesi a fine 2017. «Ho voglia di riprendermi quello che mi sono perso in questi mesi a causa di quell’infortunio. Stomeglio e voglio ritrovare il gol». Magari per mettersi in luce anche in ottica Nazionale. Di Biagio lo ha convocato all’ultimo stage e un finale di stagione in crescendo potrebbe riproporlo nell’orbita azzurra, dove è già approdato il suo grande amico Simone Verdi: «Per arrivare in Nazionale servono gol e prestazioni migliori. È un obiettivo e un sogno, però sono consapevole che devo fare meglio». Donadoni sta ancora valutando se tornare al 4-3-3, magari ripescando Destro, o continuare a percorrere la strada del3-5-1-1 utilizzato nell’ultimo periodo. Un modulo, questo, nel quale Di Francesco si è dovuto disimpegnare nel nuovo ruolo di esterno a tutta fascia: «Un’opportunità di crescita per me, posso imparare cose nuove. Non mi ha penalizzato e in futuro mi servirà».