Anche Giuseppe Giannini ha parlato della gara tra Barcellona e Roma.
A Roma il capitano è sempre qualcuno nato lì? “No, ci sono stati calciatori come Aldair e Balbo che erano sudamericani. Però la tradizione dice che se è romano è meglio. Quando ho debuttato io era Agostino Di Bartolomei. E, in questi anni, abbiamo avuto Totti e De Rossi“.
Che connessione c’è tra club e città? “Molto forte, Roma è una città storica. Non siamo mai stati forti come le squadre del nord Italia, ma dal momento che è la squadra di Roma ci comportiamo come se fossimo grandi e c’è una grande pressione sui giocatori. È un onore e una pressione perché vuoi che la città sia fiera di te”.
Raggiungere i quarti è già un successo? “Sì, devi fare un passo alla volta. In una città così passionale quando vinci una partita sei un eroe, quando perdi vieni insultato. Ci vuole calma per riuscire a crescere, ora c’è Monchi, ci sono giocatori giovani per il futuro e il progetto per lo stadio di proprietà”.
Il club sta giocando bene anche senza Totti… “Non è mai facile quando si ritira uno come lui, ma il club deve andare sempre oltre i singoli”.
Quante chances ha la Roma di andare in semifinale? “Poche, ma ci sono. Nel calcio può succedere di tutto”.