Ha preso la multa più dolce della sua vita: 450 euro per essersi lanciato a corpo indietro nella fontana di Piazza del Popolo, mentre i tifosi lo acclamavano e lo stuzzicavano. «Una sanzione meritatissima» ha osservato James Pallotta, risvegliatosi poche ore dopo il sogno nella sua suite all’hotel De Russie, tra le proteste del Codacons e la telefonata di scuse al sindaco Raggi.
L’INCONTRO – In realtà Pallotta avrebbe potuto chiedere perdono anche dal vivo perché nel pomeriggio già aveva in programma una visita in Campidoglio per affrontare il tema dello stadio, dopo le dichiarazioni allarmate di martedì mattina nelle quali aveva cercato di mettere pressioni alle istituzioni («Se entro luglio non ci fanno partire, lo stadio non si farà mai e noi non saremo più qui»). Accompagnato da Baldissoni, il principale tessitore diplomatico dell’accordo con il Comune, Pallotta si è intrattenuto con Virginia Raggi per un quarto d’ora, non di più, nel quale le parti si sono essenzialmente aggiornate ai prossimi mesi. Il presidente della Roma ha giocato sulle simpatie laziali del sindaco («Ha cambiato squadra del cuore?») e poi è stato rassicurato. «Stiamo andando velocemente per rispettare i tempi serrati richiesti – ha detto Raggi – e ce la faremo. Quello dello stadio è un investimento da 800 milioni che rilancerà l’economia della città e del Paese, quindi è nostro interesse andare avanti».
DONAZIONE – Per farsi perdonare del tuffo in fontana, Pallotta ha annunciato di voler donare 230 mila euro per restaurare la fontana del Pantheon. «Perché io questa città la amo – ha precisato – e non voglio essere un cattivo esempio dopo il gesto dell’altra notte. D’altra parte per noi è stata una giornata meravigliosa e mi sono lasciato trascinare dall’entusiasmo. Ma invito i tifosi a non fare come me, a meno che non siano poi disposti a finanziare i lavori di restauro delle fontane…».
EUFORIA – All’indomani del trionfo, Pallotta si è goduto i complimenti di mezzo mondo. Gli sono arrivate centinaia di messaggi privati sul telefonino, oltre ai complimenti pubblici incassati dalle altre società (Juve in testa). E ora viene il bello: «Adesso andiamo avanti, senza pensare al sorteggio. Magari le partite di Champions da giocare saranno ancora tre… Dopo aver battuto il Barcellona si è visto di che pasta siamo fatti, di sicuro non ci siamo qualificati per caso, quindi godiamoci le semifinali. Devo fare i complimenti a Di Francesco, è stato bravissimo a cambiare sistema di gioco nel momento giusto.