Il governo cerca una ricetta salva-calcio. Si fa più concreta l’ipotesi che presto le aziende del settore del betting possano tornare a sponsorizzare eventi sportivi ed esporre i propri marchi negli stadi con banner o cartellonistica. Ossia che decada il divieto di pubblicità indiretta per il mondo delle scommesse e del gioco d’azzardo, introdotto (insieme a quello di pubblicità diretta, che comunque rimarrebbe) con il decreto Dignità nel 2018, «su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media».
La novità dovrebbe arrivare mercoledì 26 febbraio in commissione Cultura del Senato nel fascicolo «Affare assegnato sulle prospettive di riforma del calcio italiano», di fatto ricalcando l’articolo 14 poi ritirato della bozza del dl Cultura licenziato dal cdm alla vigilia dello scorso Natale.
Della misura, come sottolineava il governo nella relazione illustrativa del dl Cultura, ne beneficerebbe soprattutto l’industria «del calcio, verso la quale si concentrano i maggiori volumi di scommesse» e quindi ha subìto le più importanti «ripercussioni negativi causate dalla decurtazione degli introiti».
L’approvazione potrebbe arrivare già nella seduta convocata alle 14 di oggi. L’unico partito che fa ancora parte dell’opposizione sarebbe il Movimento 5 Stelle che non condivide l’idea di dare ancora spazio ai siti di scommesse.
FONTE: ANSA / MilanoFinanza