Il mondo è ripartito o tenta di farlo anche attraverso lo sport. Prima gli Europei di calcio e ora le Olimpiadi a Tokyo. Ma dalla vittoria azzurra a Wembley è arrivato anche uno tsunami di nuovi contagi da Covid, la variante Delta ha fatto strike durante gli assembramenti dovuti ai festeggiamenti post-finale e per applaudire gli azzurri a Roma sul pullman scoperto. Al virus, della nostra gioia pallonara o a Cinque Cerchi non gliene può fregare di meno e, infatti, i giapponesi hanno deciso di fare harakiri e chiudere al pubblico il più grande spettacolo sportivo del mondo.
La lotta al Covid non è una partita ancora vinta e se i tifosi vogliono tornare presto allo stadio devono, dovrebbero, pensarci. Così è stato un autogol la festa organizzata dai romanisti la notte del 22 luglio per festeggiare i 94 anni della Roma, una manifestazione spontanea di amore per la squadra giallorossa e di voglia di sventolare bandiere e alzare cori. “Assembramenti benzina nel motore del virus” ha ammonito l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. E sarebbe un errore da parte dei tifosi organizzare la festa della Curva Nord giovedì prossimo. Bisognerebbe riuscire ad avere un pizzico di pazienza in più prima di interrompere il digiuno. Difficile, ma non impossibile.
FONTE: Il Messaggero – R. Buffoni