Il decreto legge per l’autonomia del Coni c’è. Ma che faticaccia. Fino a pochi minuti dall’inizio del Consiglio dei ministri è stato a rischio per il mancato accordo sui contenuti. Poi un intervento del presidente del Consiglio ha sbloccato la situazione: tutte le forze politiche e i ministri concordavano con la necessità del provvedimento ma c’era discordia sulla sostanza. A quel punto è stato lo stesso Conte a superare lo stallo.
Il testo approvato prevede il varo di una pianta organica a disposizione del Coni, una soluzione che è stata preferita al contratto di servizio, spinto da Sport e Salute ma categoricamente bocciato da Malagò, e all’ipotesi di una Coni Spa, giudicata troppo costosa. Si tratta di fatto della soluzione che era scritta nel decreto 1 sulla governance saltato alla fine di novembre per la rottura fra Pd-Italia Viva e 5 Stelle sul tema dell’incompatibilità (la norma che avrebbe impedito la ricandidatura di Giovanni Malagò). (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport – V. Piccioni