Oggi – come avevo promesso – ho firmato il decreto sui nuovi criteri di ripartizione dei diritti audiovisivi del Campionato di serie A, dando così attuazione a un’altra norma contenuta nel pacchetto sport inserito in legge di bilancio.
A partire dal prossimo campionato la quota da dividere in parti uguali viene innalzata dal 40% al 50% e la parte restante verrà assegnata sulla base di criteri certi e misurabili.
Una riforma che rappresenta una svolta epocale per il calcio del nostro Paese, non soltanto perché dando importanza ai punti raccolti in campionato non esisteranno più “partite inutili di fine stagione”, ma anche perché si consentirà di ridimensionare lo storico gap che si è creato tra le prime della classe e le cosiddette piccole, avvicinando la Serie A alla Premier League e alla Bundesliga. Si stima, infatti, che grazie a questa modifica, il cosiddetto “first to last”, cioè il rapporto tra quanto prende la prima e quanto prende l’ultima, si ridurrà dall’attuale 4:1 a un più equo 3:1. Questa la spiegazione tecnica, magari un po’ complicata. Per dirla più semplicemente, avremo un campionato più equilibrato e quindi più bello.
Noi abbiamo fatto la nostra parte, con questo provvedimento e con le norme per favorire la costruzione di nuovi stadi: ora mi auguro che le governance di Lega e Federazione lavorino per una nuova ripartenza del nostro calcio e del nostro campionato.