Con due sole squadre in corsa in Champions League, Premium avrà meno appeal per i tifosi-clienti, rischiando così di perdere terreno sul fronte dei ricavi. A trarne possibile beneficio, invece, sarà la tv satellitare a pagamento di Rupert Murdoch, che non ha fatto follie per la Champions League limitandosi ai molto più economici diritti dell’Europa League e anche quest’anno si ritroverà con quattro team italiani al via: Roma appunto, Inter, Fiorentina e Sassuolo.
Un vantaggio che riguarda parzialmente le emittenti a pagamento e che influisce anche su quelle in chiaro: potendo dare il giovedì a scelta la Roma o l’Inter, l’emittente TV8 che fa parte dl gruppo Sky può fregarsi le mani e prenota almeno sei serate con share importanti.
Il Biscione si era aggiudicato per 660 milioni i diritti esclusivi per i match del torneo per il periodo 2015-2018. Le due partite del club di Pallotta, però, sono state trasmesse in chiaro e così avverrà anche per le sfide di una delle due squadre italiane rimaste in corsa. Del resto con un bacino limitato a soli 2 milioni di abbonati, Mediaset Premium farebbe fatica da sola ad ammortizzare l’esborso.
E difatti la pay tv, al centro della contesa tra il broadcaster di Cologno Monzese e la Vivendi di Vincent Bolloré, è in rosso in questo primo semestre per 100 milioni (come riporta oggi il quotidiano Milano Finanza).
Già alla fine dello scorso anno TV8 aveva fatto registrare performances di tutto rispetto grazie ai diritti dell’Europa League giratigli da Sky. La finale tra Siviglia e Liverpool, ad esempio, aveva portato Tv8 al 5,3 per cento di share (agli ascolti della partita si deve aggiungere il 2,8 per cento sui canali sportivi Sky).
La stessa emittente nel mese di marzo aveva evidenziato una crescita costante e pesante passando da una share dello 0,95% appena dopo l’estate 2015, quando Sky ha di fatto preso in carica la gestione della vecchia Mtv, fino all’1,3% di inizio 2016 e dandosi entro fine anno un obiettivo importante, quello di toccare il 3% di share.