La Fifa prepara la stretta sui procuratori. Il nuovo regolamento, che MF-Milano Finanza ha potuto visionare, dovrebbe entrare in vigore durante l’estate 2023 e rivoluzionerà l’intermediazione dei contratti dei calciatori.
L’industria degli agenti ha generato un giro d’affari di oltre 4 miliardi di dollari fra 2011 e 2021, ma a detta del presidente Fifa, Gianni Infantino, ha operato con logiche «da far west». La nuova disciplina si applica direttamente a tutti i trasferimenti internazionali di giocatone indirettamente anche al calciomercato domestico perché le federazioni associate alla Fifa, inclusa l’italiana Figc, dovranno adottarne le disposizioni più incisive.
Si prevede anzitutto la reintroduzione dell’albo dei procuratori, a cui si accederà attraverso un esame e il pagamento di una quota annuale. L’iscrizione sarà necessaria per svolgere l’attività di intermediazione nel calciomercato, sicché di fatto il regolamento reintroduce una licenza obbligatoria. Gli agenti dovranno essere poi in possesso di alcuni requisiti di onorabilità fra cui l’assenza di condanne per gravi reati e di conflitti d’interesse. Il contratto di rappresentanza fra calciatore e agente dovrà essere stipulato in forma scritta e a pena di nullità non potrà durare più di due anni, con possibilità di rinnovo a scadenza.
Cosa ancor più importante, il regolamento introduce un divieto di rappresentanza multipla per cui un procuratore non può offrire servizi a più di una parte coinvolta in una transazione: non può per esempio fare da agente al calciatore e alla squadra venditrice. L’unica eccezione prevista è la possibilità di rappresentare sia il giocatore sia la squadra compratrice, a patto che entrambi i clienti diano consenso esplicito alla doppia rappresentanza. Salvo una limitata eccezione per gli stipendi al di sotto dei 200 mila dollari, il cliente è il solo autorizzato a pagare l’agente che non può quindi ricevere compensi da altre parti coinvolte nella transazione. Tutti i pagamenti dovranno poi passare attraverso l’istituenda camera di compensazione della Fifa (clearing house) che potrà così vigilare sul rispetto dei limiti alle commissiona.
La parte più dirompente del regolamento Fifa riguarda però i limiti ai compensi esigibili dai procuratori, anch’essi tassativi. Se il cliente del procuratore è un calciatore la commissione non potrà superare il 5% dello stipendio del giocatore se la sua remunerazione è al di sotto dei 200 mila dollari e il 3% dello stipendio se invece supera tale soglia. Se il cliente del procuratore è la squadra acquirente, si applicano i medesimi limiti. Se invece il procuratore rappresenta sia l’individuo sia la squadra acquirente, il tetto alle commissioni è del 10% se lo stipendio è al di sotto di200 mila dollari e del 6% se è al di sotto di questa soglia. Infine, se il cliente è il club venditore, la commissione massima esigibile è fissata al 10% del valore dell’operazione.
FONTE: Milan Finanza – F. Bertolino