11.43
(CODACONS) “Un episodio che getta discredito sull’immagine di Roma e dell’Italia agli occhi del mondo, arrecando un danno enorme all’intero paese. Così il Codacons commenta l’ignobile vicenda degli insulti antisemiti organizzati dai tifosi della Lazio, che hanno tappezzato lo stadio Olimpico con immagini blasfeme di Anna Frank e offese antisemite di ogni tipo.
Non si tratta di una provocazione, ma di una vera e propria associazione a delinquere messa in atto dai tifosi della Lazio”.
“Il codice penale prevede infatti che quando tre o più persone si associano per commettere delitti, scatta la fattispecie di associazione a delinquere, in tal caso per la realizzazione di un reato evidente, quello di odio razziale, punito dalle nostre norme”.
“Non è la prima volta che la tifoseria biancoceleste si rende protagonista di episodi ignobili di stampo antisemita, e di fronte all’ultimo grave episodio le autorità competenti devono adottare provvedimenti esemplari: in tal senso il Codacons chiede la chiusura totale della curva Nord dell’Olimpico per un periodo non inferiore ai 3 anni, come segnale di forza delle istituzioni e punizione per comportamenti che non riguardano solo il calcio, ma ledono gli interessi della città e dell’Italia”.
11.09
(FEDELI Min. Istruzione) – Quella dei tifosi della Lazio è stata un’azione “molto violenta, negativa e inaccettabile, perché usare in modo dispregiativo un’esperienza come quella di Anna Frank è veramente un segno di degrado culturale”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, in merito all’uso di immagini di Anna Frank come insulto durante la partita Lazio-Cagliari di domenica scorsa.
13.30
(IRRIDUCIBILI) – Rimaniamo stupiti da questo clamore mediatico. Esistono altri “casi” che meriterebbero le aperture dei telegiornali e ampie pagine di giornale. Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto. Ci meravigliamo che queste, che vengono considerate offese, insulti o chissà che altro, quando però arrivano nei nostri confronti non scandalizzino nessuno. Gli stessi adesivi ce li ritroviamo anche nella nostra curva, ma non stiamo di certo a piagnucolare perché nessuno s’indigna per questo. Noi siamo della Lazio e non si piange! Tutto deve rimanere nell’ambito del “nulla”: si tratta di scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo forse, perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale (qui la decisione dello scorso 2 febbraio 2017), non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione. Ma evidentemente nemmeno la Figc se ne ricorda, se è vero che hanno aperto un’inchiesta. Sono manovre per colpire la Lazio, che si sta affermando come una tra le migliori realtà di questo campionato, e i suoi tifosi che invece tanto stanno provando a fare, con molteplici iniziative di cui nessuno ne parla”.
Il direttivo degli Irriducibili
17.00
(TAVECCHIO) “La giustizia sportiva già da ieri si è attivata, la procedura dovrà riguardare tutte le parti interessate alla trasformazione della curva e agli atti che sono emersi. Tifoseria laziale recidiva? La giustizia sportiva sa già queste cose e di conseguenza deciderà. la risposta della Figc è stata immediata. Ieri abbiamo subito stigmatizzato l’accaduto e, d’intesa col ministro dello Sport abbiamo organizzato quello che si farà stasera a San Siro e domani sugli altri campi. Dobbiamo prima di tutto sensibilizzare gli sportivi sul fatto che questi sono atti inconsulti. C’è stato un atteggiamento dispregiativo nei confronti di un popolo».
18.00
(AGNELLI)“I tifosi purtroppo uno non se li sceglie. Contro il razzismo siamo tutti schierati, l’impegno della Juventus è costante. E’ attraverso l’educazione che si evitano certi comportanti. Siamo tutti schierati al fianco del presidente Lotito“.
19.00 (TOMMASI) “La partita Lazio-Sassuolo ha reso protagonisti i soliti noti che si sono impegnati in cori razzisti e ululati all’indirizzo di due calciatori del Sassuolo. Sanzione per il settore dello stadio, la Curva Nord, da dove sono partiti insulti ed ululati. Una giornata di chiusura del settore e una giornata da scontare dello scorso campionato, sanzione sospesa, che impongono alla Lazio di giocare due partite con il settore Curva Nord chiusa. La Lazio promuove per le successive due partite in casa una campagna contro il razzismo offrendo biglietti di Curva Sud ad 1 euro.
La possibilità di partecipare alla campagna contro il razzismo è data anche agli abbonati in Curva Nord che devono solamente sospendere il proprio abbonamento per le due partite in questione e, attraverso i canali ufficiali online, staccare il biglietto per la Curva Sud.Nel dopo partita di Lazio-Cagliari si scoprono scritte e adesivi di stampo antisemita nel settore notoriamente dedicato alla tifoseria della Roma, la Curva Sud appunto.
Al netto della banale ignoranza e stupidità di chi pensa ad Anna Frank come ad un insulto, al netto del fatto che in molti stadi ed in molte tifoserie si “nascondono” pseudo tifosi e il tema razzismo, purtroppo, non ha padrini, la riflessione è obbligatoria per tutti quelli che responsabilmente vogliono contribuire ad un calcio migliore, ad uno sport migliore e ad uno spettacolo migliore. Bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà” direbbe Guccini e il presidente Lotito da anni con le sue scelte dirigenziali si è messo contro parte della tifoseria laziale. Ne ha fatto una battaglia non solo personale ma anche per il sistema.
Questa volta, però, non ha saputo scegliere. Già con il ricorso contro la squalifica aveva in parte scelto quale linea tenere, ma con la Curva Sud “vestita” da antirazzista, aperta anche ai colpevoli, ha vergognosamente aggirato un dispositivo che vorrebbe uno stadio, un calcio, uno sport più a misura di bambino.
Dicevo che “bisogna saper scegliere in tempo…” e la società dell’Everton (Inghilterra) non ne ha perso di tempo. Il tifoso con il bambino in braccio che si è lanciato nella rissa a bordo campo con tifosi e calciatori è stato squalificato a vita dalla propria società. Mai più a vedere una partita della propria squadra, “tifosi così non li vogliamo” è il messaggio esplicito arrivato dal Club. Sanzione massima, scelta coraggiosa e coerente… altro che Daspo”