Raccontano che fino a poco tempo fa Urbano Cairo non si vedeva quasi mai, nelle infuocate assemblee della Lega di A. Poi, improvvisamente, da un anno a questa parte, ha cominciato a essere sempre più presente, i suoi interventi si sono fatti più densi e precisi e il suo ruolo sempre più importante. Fino a diventare, oggi, il personaggio centrale, il kingmaker – addirittura della nuova governance della Lega di Serie A che lui vedrebbe bene nelle mani dell’ad spagnolo Javier Tebas, già grande capo della Liga.
Quella di Tebas è una piccola fissazione, per Cairo. Si è innamorato dei risultati conseguiti dal manager nel mercato spagnolo e si è convinto che possa replicarli anche da noi, dicono. Per questo, pur di averlo al comando, ha accettato di scendere a patti lasciando al suo ex nemico Claudio Lotito la facoltà di scegliere il presidente. E però c’è dell’altro. Anche i nuovi padroni dei diritti sono spagnoli e Cairo in Spagna controlla un autentico impero dei media, che annovera, tra gli altri pezzi pregiati, giornali di peso come El Mundo e Marca. Ecco perché una Lega a trazione iberica davvero non gli dispiacerebbe. Tanto più che questa Lega potrebbe trovarsi presto a maneggiare una partita molto interessante. Quella della raccolta pubblicitaria per il nuovo canale della Lega di Serie A.
Per capire cosa possa aver improvvisamente destato l’attenzione del presidente del Torino, può dunque essere utile partire dal calendario e dalla rassegna stampa. Si scopre così che il rinnovato attivismo di Cairo coincide con la diffusione delle prime bozze del progetto del “Serie A Channel”: un canale televisivo, con un palinsesto da ventiquattro ore al giorno, attraverso il quale la Lega avrebbe potuto distribuire le proprie partite nel caso in cui i bandi per l’assegnazione alle emittenti dei diritti tv fossero andati male. Il tempo ha poi dimostrato che quell’idea era valida e che valeva la pena investirci tempo ed energie.