Fra nove giorni c’è Samp-Roma. E lei si vedrà passare davanti la sua vita calcistica italiana: sette anni (in prima squadra) in blucerchiato, poi quattro con la Roma…
“Il mio cuore batte sempre blucerchiato, anche se ricordo con grande affetto le stagioni romane, per me un periodo di grande crescita. Era il 1993, avevo venticinque anni, per la prima volta andavo via da casa. Roma, e la Roma, mi hanno fatto crescere umanamente e sportivamente, in un club vissuto in maniera viscerale. Una sensazione strana. La Roma dopo il derby ha ripreso a correre, ma è una gara importantissima anche per noi”.
Il Lanna calciatore è stato allenato da Boskov, l’antesignano dei tecnici grandi comunicatori di oggi. Si può azzardare un parallelo fra lui e Mourinho? “Vujadin utilizzava il suo linguaggio per caricare la squadra, con frasi rimaste celebri nel tempo. Mourinho fa spesso altrettanto, creando magari dei nemici con il solo scopo di far compattare la squadra. Azzardo: forse quella del tecnico della Roma è una comunicazione più strategica. Vujadin era davvero così. E da ciò è nato il personaggio al di là dei meriti tecnici”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – F. Grimaldi