Rispetto ad altre nazionali “c’è un gap che bisogna colmare” ma anche se”non siamo fra le squadre piu’ forti al mondo, non siamo nemmeno fra le peggiori. Penso che possiamo rinascere, possiamo ripartire, e se abbiamo un po’ di pazienza si puo’ ricreare una squadra importante”.
È un messaggio di ottimismo e fiducia quello che arriva da Gigi Di Biagio a pochi giorni dal debutto sulla panchina della Nazionale maggiore, nell’amichevole contro l’Argentina. Ct ad interim ma in corsa per la conferma, Di Biagio si dice convinto che il futuro dell’Italia non sia così fosco. “Magari nel corso degli anni potro’ essere smentito ma io oggi penso che abbiamo giovani che stanno crescendo e che potranno formare in futuro una Nazionale molto importante”.
Un futuro del quale potrebbe fare parte lo stesso Di Biagio “ma questo non è importante. Sono un tecnico federale, lavoro qui da otto anni, mi hanno dato questa opportunità, dovro’ sfruttarla al massimo e dovrò fare qualcosa soprattutto per il bene della squadra. E’ innegabile che io mi giochi qualcosa ma non è la priorità, lo posso garantire. Oggi abbiamo altri tipi di problemi. In cuor mio dovro’ mettere in difficoltà i vertici federali ma non è la priorità. Dobbiamo rilanciare la squadra, dobbiamo ricreare entusiasmo e passione nei nostri tifosi”.
E in vista dei due test contro Argentina ed Inghilterra, Di Biagio ha sottolineato che “il risultato è sì importante ma deve essere, nel mio modo di pensare, una conseguenza di quello che faremo in campo. Il primo obiettivo è quello di giocare bene, di giocare al calcio, quindi cercare di imporre il nostro modo di giocare”.
Alle sue prime vere convocazioni, Di Biagio ha fatto discutere per le sue scelte in attacco, vedi la chiamata del giovane Cutrone e l’esclusione di Balotelli. “I numeri, non parlo di Mario ma in generale, sono molto importanti soprattutto per quanto riguarda gli attaccanti ma poi devono essere conditi da prestazioni di un certo tipo. Io ho guardato, valutato e ho deciso”.
L’esclusione di Balotelli “è una mia scelta, giusta o sbagliata che sia, ma ho pensato che per il mio bene e per quello della nostra squadra le scelte che ho fatto siano le migliori. Non c’è una chiusura totale su Balotelli, non ci sarà mai e continuero’ a seguirlo nei prossimi mesi”, ha aggiunto il ct azzurro, escludendo che dietro la mancata convocazione di Supermario possano esserci alcune polemiche a sfondo politico come il battibecco con gli esponenti della Lega Nord.
In azzurro c’è invece Gigi Buffon, che al suo arrivo a Firenze si è autodefinito un “elemento aggregante” per la Nazionale. “Gigi forse è qui anche per aggregare ma soprattutto per giocare, per aiutarmi, per dare quel qualcosa in piu’, quel valore aggiunto dentro e fuori dal campo – ha puntualizzato Di Biagio – E’ un monumento. Non so se giochera’ uno o due partite, questo lo valutero’ nel corso dei giorni. Io devo fare quello che mi sento rispetto a quello che vedo, non rispetto a quello che leggo”.
“Questo è un gruppo formato da giocatori che ho visto crescere e quindi, nonostante la grandissima delusione che c’è stata qualche mese fa – il riferimento alla mancata qualificazione ai Mondiali – bisogna guardare oltre. Non abbiamo un’altra strada, dobbiamo ripartire in maniera immediata con la convinzione giusta, sapendo che non si puo’ tornare indietro e cambiare il passato”.