Maurizio Sarri ritira al Coni il Premio ‘Enzo Bearzot’ 2017: “Lo dedico ai tifosi del Napoli e ai miei giocatori”.
Lembo: “E’ il simbolo di sudore e sacrificio”. Malagò: “Lo stimo e lo ammiro molto”. Tavecchio: “Portabandiera dell’estetica, siamo suoi estimatori”.
Dai dilettanti al professionismo, quando il lavoro e lo spirito di sacrificio porta a risultati di vertice: “Dedico questo riconoscimento ai tifosi del Napoli, visto che non sono riuscito a dedicargli un traguardo che mi piacerebbe molto regalargli…”. Maurizio Sarri accoglie così il premio ‘Enzo Bearzot’, riconoscimento promosso dall’Unione Sportiva Acli con il patrocinio di Figc e Coni e consegnato oggi alla cerimonia di premiazione andata in scena al Salone d’Onore del Coni.
Alla cerimonia di oggi erano presenti il presidente Acli nazionale, Roberto Rossini, dell’Us Acli, Damiano Lembo, quello della Figc, Carlo Tavecchio, il numero uno del Coni, Giovanni Malagò e il segretario generale del Comitato olimpico nazionale, Roberto Fabbricini, infine l’ex presidente della Federcalcio e presidente onorario del Premio Bearzot, Giancarlo Abete. Ad accompagnare Sarri, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, entrambi acclamati da diversi tifosi napoletani presenti.
“Ho un bellissimo rapporto con i napoletani e la città in generale, una tifoseria che a noi è sempre stata vicina e anche molto matura nel panorama attuale. Ho visto accettare serenamente alcune sconfitte difficili da digerire, segno di grande maturità del nostro pubblico”, ha ammesso Sarri, la cui dedica va anche ai giocatori della sua squadra: “Ho la fortuna di avere 25 ragazzi cresciuti ma bambini dentro. Si divertono ancora con l’amore per la palla come i bambini. Loro si divertono e fanno divertire anche me. L’ultima cosa che penso quando esco da casa e sto andando all’allenamento è che sto andando a lavorare”.
A dare il via ai lavori, il presidente dell’Us Acli, Damiano Lembo: “Ringrazio lo splendido mondo dell’Us Acli – ha specificato Lembo – qui presente con ragazzi e ragazze da ogni parte d’Italia. E Ringraziamo il mondo del giornalismo sportivo, la Figc, il Coni e gli sponsor. Il Premio Bearzot è un punto di incontro tra sport di vertice e sport di base, mondi che sembrano molto lontani ma che con il lavoro possono trovare contaminazioni reciproche.Siamo partiti con un piccolo passo, abbiamo fatto tanta strada e spero, anzi sono convinto, che ne faremo ancora tanta assieme. Sarri è il segno che sudore e sacrificio, non le scorciatoie, portano al risultato”.
Il presidente delle Acli nazionale, Roberto Rossini, ha invece sottolineato il gesto di Francesco Totti in occasione della sua partita di addio: “L’affetto dei tifosi tributato a Totti – ha detto Rossini – è l’affetto di chi ha dato qualcosa di più: ha dato una coerenza alla sua vita, ai suoi sogni: quella fascia di capitano consegnata al bambino indica che questi sogni possono sere trasmessi anche ai giovani. Per noi il premio Bearzot è un momento importante, proprio per trasmettere questi valori attraverso lo sport”.
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha rimarcato il fatto che “siamo molto orgogliosi di patrocinare e ospitare il premio nella nostra casa, proprio a dimostrazione della sua importanza. Le Acli sono una cosa seria, non solo nel mondo dello sport ma in assoluto del nostro Paese. Quei presidi e roccaforti dove si respira un’aria diversa. Sarri è un tecnico che stimo e ammiro molto”, le parole del numero uno del Comitato olimpico nazionale italiano, che ha anche annunciato la consegna del Collare d’Oro, massima onorificenza del mondo sportivo italiano, a tutta la nazionale di Enzo Bearzot, campione del mondo nel 1982.
Da parte di Giancarlo Abete “un plauso particolare a Maurizio Sarri e a De Laurentiis che individua sempre allenatori del genere. Come continuità il Napoli negli ultimi anno ha acquisito risultati più importanti delle squadre romane e milanesi, quindi Napoli con lui ha trovato una centralità a livello nazionale”, ha rilevato l’ex numero uno di via Allegri.
Da ex presidente della Lega Nazionale Dilettanti, particolarmente entusiasta Carlo Tavecchio: “Sarri è stato il portabandiera dell’estetica del calcio – ha detto il presidente della Figc – lo amiamo e lo stimiamo per questo. Come dilettanti siamo lieti di essere suoi grandi estimatori”.
Il tecnico del Napoli succede a Claudio Ranieri ed è stato scelto da una prestigiosa giuria presieduta da Tavecchio e Lembo e formata da direttori e capi redazione delle più importanti testate italiane, sportive e nazionali, alcuni dei quali presenti all’evento odierno. Di seguito, la motivazione con cui la giuria ha deciso di premiare il tecnico toscano:
“Dostoevskij ha scritto che la bellezza salverà il mondo. Chissà se Maurizio Sarri, uomo di buone letture oltre che grande allenatore, si è ispirato a questa frase nel corso di una carriera che dai campi di provincia fino alla Champions League ha avuto come comun denominatore il bel gioco sempre praticato dalle sue squadre. Anche Enzo Bearzot, pur non essendo un esteta, mise in campo la Nazionale più spettacolare della storia azzurra, nei mondiali di Argentina del 1978. Quel progetto diventò vincente quattro anni dopo quando alla bellezza si unì anche la praticità e la concretezza che portarono al trionfo di Spagna ’82. Con ‘il grande Vecio’, Maurizio Sarri ha in comune anche la capacità di creare una coesione straordinaria nel gruppo di giocatori che guida. Uomini che per lui hanno dimostrato di dare sempre il massimo, grati a un allenatore che con la sua cultura del lavoro ha sempre esaltato e migliorato le individualità, inserendole però nel superiore concetto di squadra. Un maestro capace di scrivere uno spartito originale e sempre riconoscibile da tutti quelli che amano la bellezza, anche nel calcio”.
La cerimonia di consegna della settima edizione del Premio ‘Enzo Bearzot’ è stata ripresa dalle telecamere della Rai e sarà trasmessa stasera alle ore 23:20 su Rai Sport HD con la conduzione di Enrico Varriale.
Contestualmente alla consegna del premio a Maurizio Sarri, celebrata anche la consegna del Premio ‘Enzo Bearzot’ per il sociale. Un riconoscimento che ogni anno va al miglior progetto di valorizzazione sociale attraverso le attività sul territorio e nella cui giuria c’è anche il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini: “E’ troppo importante lo sport nel sociale – ha spiegato Fabbricini – perché ha una funzione educatrice. L’obiettivo è quello di raggiungere importanti risultati sociali”. Quest’anno il premio è stato assegnato a un progetto dell’Us Acli di Benevento che ha coinvolto rifugiati e richiedenti asilo nei centri di seconda accoglienza.