Un calcio pronto a cambiare regole e parametri…
“Pensiamo di inserire l’indice di liquidità come criterio di ammissione per i campionati, sarà una prima volta assoluta per la Serie A. Questo indice partirà da un certo parametro (0,7) per poi continuare a crescere nei prossimi anni. Metteremo così sotto controllo il rapporto fra ricavi e costi del lavoro”.
Cosa serve per modernizzare il calcio attuale? “Il calcio è una grande impresa che coinvolge 12 settori diversi e contemporaneamente c’è la dimensione del risultato, ma c’è anche quella sociale che è importante. Dobbiamo mixare queste dimensioni del nostro calcio e farlo con attenzione. Nasce l’esigenza di adottare degli indicatori di rispetto che diano senso di responsabilità al nostro mondo”.
Come si tutela il calcio dopo la pandemia? “Non parlo di ristori, ma chiediamo la salvaguardia di alcuni diritti. Il nostro mondo produce 15 miliardi con le scommesse e su questo dobbiamo essere molti chiari. Rivendichiamo in questo senso la dignità del nostro settore e non solo a livello economico”.
È ipotizzabile un tetto massimo per gli ingaggi? “Stiamo cercando di lavorare in questo senso. Quando riusciremo a mettere in sicurezza il sistema, credo che anche il calcio troverà la sua serenità nei costi di gestione”.
Si possono superare le attuali frizioni fra Lega e FIGC? “È sbagliato parlare di frizioni, non c’è nessuno scontro fra Lega Serie A e FIGC. Piuttosto sono in gioco due visioni contrapposte del presente e del futuro del calcio italiano: io e la maggior parte del Consiglio federale siamo per modernizzare, altri per l’immobilismo e la conservazione”.
Cosa succederebbe in caso di mancata qualificazione al Mondiale? “Sarebbe una brutta pagina se l’Italia non si qualificasse al prossimo Mondiale. Noi dobbiamo farcela, abbiamo le condizioni per farlo anche se sappiamo che è molto difficile. Ci siamo complicati la vita da soli sbagliando due rigori importanti, ma l’Italia ha dimostrato sempre di sapersi rialzare dopo i momenti più bui. Nel gruppo e nel lavoro del ct Mancini si respira ottimismo, non dimentichiamoci che il progetto azzurro non si esaurisce né con la vittoria dell’Europeo della scorsa estate né con questo Mondiale in Qatar. Dobbiamo andare avanti, è un percorso a lungo termine che ha l’obiettivo di togliere le tante ragnatele createsi negli ultimi anni”.
Si può ipotizzare il rinvio di una giornata di campionato (20 marzo) per aiutare la Nazionale? “L’abbiamo già chiesto, anche se sappiamo quanto sia intasato il calendario della Serie A. Vedremo”
La Lega Serie A va verso il commissariamento? “Aspetto l’assemblea di domani e mi auguro che ci sia questa famosa fumata bianca sul presidente. Spero innanzitutto che ci sia un atteggiamento più rispettoso del ruolo della nostra istituzione, ovvero la FIGC. Servono comportamenti coerenti e rispettosi, meno offese o urla”.
L’Italia vuole ospitare Euro 2032? “Sì, abbiamo presentato la nostra candidatura per l’Europeo del 2032, anche per evitare la concorrenza di realtà che oggi sono molto più attrezzate di noi”.
Come si può ovviare al problema del calcio spezzatino? “Dobbiamo trovare un nuovo format, che salvaguardi anche le piccole società. Oggi soffriamo moltissimo il peso dell’idea di spacchettare alcune gare, spalmarle è legato alle esigenze finanziarie, ma su questo andranno fatte alcune verifiche perché mi pare che i riscontri Auditel non siano così positivi”.
Chiosa sul ritorno dei tifosi negli stadi… “Il 75% di pubblico è già un passo avanti, ma francamente non mi soddisfa. Mi auguro che a fine mese si possa ripartire col 100%, mandando così un ulteriore segnale di speranza alla gente”.
FONTE: RADIO 1 – Radio anch’io lo sport