Una decina di club si sono confrontati in vista dell’assemblea di mercoledì per cercare di sbloccare l’impasse. Le distanze si sarebbero ridotte, ma ancora manca il nome del presidente. Restano le divisioni su compiti e deleghe da attribuire al futuro ad
– Filtra un cauto ottimismo in vista dell’assemblea di Lega Serie A prevista per mercoledì. Una riunione fiume, tenutasi oggi a Milano, ha preceduto l’appuntamento ufficiale di domani, quinto tentativo per trovare una soluzione alle questioni relative a statuto, presidenza e governance. Nella riunione tecnica è stata affrontata soprattutto la questione relativa alla forma giuridica che dovrà avere la futura Lega. All’incontro ristretto, iniziato attorno alle 10 e terminato dopo le 18, hanno partecipato una decina di club: tra questi Inter, Milan, Juventus, Napoli, Fiorentina, Udinese, Atalanta e Sampdoria. Dalle stanze della Lega filtra un ‘cauto ottimismo’ sulla possibilità di arrivare ad un accordo, almeno per quanto riguarda l’inquadramento giuridico della nuova Lega e dei ruoli di vertice.
L’idea è quella di trasformare la Lega in un’associazione riconosciuta, in modo da dare le giuste tutele all’amministratore delegato che dovrà diventarne l’uomo forte. Nessuna novità, invece, per quanto riguarda il nome del possibile presidente, anche alla luce dell’ultimatum della Figc che ha fissato nel 18 aprile la data entro la quale provvedere alle nomine per non incorrere nel commissariamento. Una soluzione su cui diversi club si sarebbero trovarti d’accordo è quello del presidente del Coni, Giovanni Malagò, persona riconosciuta da molti come quella con le caratteristiche giuste per questo ruolo. La strada, però, al momento appare impraticabile.
Restano le divisioni su compiti e deleghe da attribuire al futuro ad che nella volontà delle grandi dovrebbe anche avere una poltrona nel Consiglio federale della Figc assieme al presidente di Lega e a un rappresentante dei club. Le medio-piccole preferirebbero mantenere l’attuale struttura con i due membri in quota alle società. Al vaglio ci sarebbe inoltre la creazione di un organismo che
abbia ruolo di vigilanza sull’andamento economico dei club, ma con poteri decisionali. Resta poi il nodo relativo all’articolo 19 dello statuto che disciplina la ripartizione dei proventi tv e le percentuali del ‘paracadute’, argomento toccato anche nell’incontro odierno. Fra le novità degli ultimi giorni vi è anche quella di inserire fra i criteri di ripartizione dei diritti tv lo stadio di proprietà, che garantirebbe una migliore immagine del prodotto.