Stadi pieni per l’inizio del campionato di Serie A, con ingresso solo per chi ha il green pass con il calcio «che può fare da traino per la campagna vaccinale». Paolo Dal Pino, presidente della Lega di A, ribadisce nella cerimonia dei calendari l’appello al Governo.
L’ascesa dei contagi è un dato oggettivo, con i 2.153 casi di ieri grazie alla variante Delta, ma c’è anche da registrare per fortuna il calo del ricorso all’ospedale e soprattutto alle terapie intensive. Da qui un possibile cambio di gerarchia dei parametri privilegiando il dato del ricovero rispetto a quello del semplice contagio.
Una scelta in qualche modo già battezzata in Gran Bretagna, ma che in Italia potrebbe essere irrobustita anche con misure «francesi», l’estensione del green pass pure per l’ingresso a bar e ristoranti, e sicuramente in luoghi di alta concentrazione di persone come gli stadi.
L’appello di Dal Pino e dei club non sta comunque cadendo nel vuoto e non può lasciare indifferente il Governo. Che però per rispondere deve trovare una coerenza fra le diverse scelte. Il 25 per cento è dunque una soglia minima di ripartenza per il 21 agosto.
Federcalcio e Lega si aspettano però un’apertura più significativa, intorno al 50 per cento. È intorno a queste due percentuali che dovrebbe attestarsi la riapertura, anche se sull’interpretazione dei dati ci sono letture e approcci diversi. Obiettivo comune con la Figc, che però intende intraprendere un percorso diverso. Gravina non vuole fare mosse false e vuole assolutamente evitare di partire forte in termini di capienza per poi essere costretti a frenare.
FONTE: La Gazzetta dello Sport