Ecco le parole di Eusebio Di Francesco alla vigilia della gara contro il Milan. Segui la diretta testuale su Tutto AS Roma.
Come sta la squadra e in cosa è migliorata ultimamente? “Siamo migliorati in tante cose, sono arrivati risultati importanti, abbiamo dato continuità alle prestazioni e sono contento della crescita della squadra. Dobbiamo migliorare nella continuità della gara, restare corti”.
Montella lo ha definito un amico vero. Che rapporto c’è tra di voi? “Siamo come fratelli, siamo stati insieme a Empoli, abbiamo mantenuto questo rapporto negli anni e Vincenzo è un fratello, gli auguro che vada bene da dopodomani”.
Che ricordi ha dello scudetto con Montella? “Lui è scugnizzo e ironico allo stesso tempo, è così anche da allenatore, ha la battuta pronta, è questa la sua forza”.
La qualità di Montella? “Come interagisce nello spogliatoio e la capacità di variare sistema di gioco per far male agli avversari”.
L’importanza della gara? I tanti cambi nelle due squadre? “La gara è importante per rimanere agganciati ai primi posti, però il fatto che sia cambiato tanto nella Roma è relativo, vedo una squadra in grande crescita e c’è convinzione nei nostri mezzi. Anche il Milan ha cambiato molto”.
Ünder è pronto? “Sì sarebbe pronto. Lui sta iniziando a parlare anche italiano ma sa parlare la lingua del calcio. Io cerco di caricare i giovani relativamente di responsabilità, decidero stanotte o domani mattina se giocherà. È un’arma importante”.
Negli ultimi anni sono diversi gli infortuni alle ginocchia. Riesce ad individuare una motivazione? Come si possono prevenire? “E’ troppo ampio questo discorso, ci siamo fatti delle domande. Abbiamo avuto tanti crociati, non tanti infortuni muscolari lunghi. I ragazzi giovani passano dal sintetico al naturale. Qui a Roma i campi non sono pesanti come a Sassuolo. Il fatto è che sono cambiati i ritmi e si gioca ogni tre giorni. Oggi è prematuro puntare il dito su qualcosa o qualcuno, dobbiamo riflettere e migliorare. Piccoli infortuni possono capitare quando si alzano i ritmi. Non va solo pensato quando si arriva al campo, ma tutto quello che c’è dietro, a partire dall’alimentazione”.
È uno sprone il fatto che la Roma non sia candidata per lo scudetto secondo molti? “Questo non ci distoglie dalle nostre responsabilità, tutti si aspettano molto da me e dalla squadra ed è una responsabilità che a me piace, la crescita passa anche attraverso le partite come quella di domani”.
Manolas ha detto che vincere a Milano darebbe un segnale alle altre squadre: è d’accordo? “Se vinciamo, il titolo sui giornali sarà Roma c’è ed è quello che vogliamo fare, vediamo cosa dirà il campo, noi lavoriamo per restare attaccati a quel carro lì. Abbiamo rispetto del Milan ma è giusto puntare ai tre punti”.
La mancata convocazione di Nainggolan? “Tecnicamente è uno dei top in Europa, poi ogni allenatore fa le proprie valutazioni ma per me bisogna andare più a fondo. Per il ragazzo sono dispiaciuto, spero che possa dare ancor più per la Roma per convincere il ct. Io me lo tengo stretto, è sicuro”.
La poca pazienza verso i tecnici? Il gol di Totti? “Non l’ho visto, era lento (ride). La classe non muore mai, anche a carte è il numero uno perché è un vincente in quello che fa. Sulla pazienza del calcio, dico che 90′ disfano e costruiscono, voi lo sapete bene, Mi è dispiaciuto per l’esonero di Ancelotti, un domani si potrebbe parlare anche di me. Ancelotti è stato già affibbiato a 4-5 panchine, ma talvolta si esaspera tutto. Auguro al mister di poter rientrare, però stiamo a settembre, dopo 4-5 partite si è un po’ troppo frettolosi”.