E’ in corso l’evento di Francesco Totti per la presentazione del libro “Un Capitano” che già dalle anticipazioni sembra che abbia creato scompigli ad alcune persone e non solo, certamente non ha lui che genuino e semplice e franco come è ha raccontato per filo e per segno quello che in 25 anni di carriera giallorossa ha vissuto. Sono presenti all’evento tutti i massimi dirigenti della Roma, Ex Compagni e amici.
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BRUNO CONTI
(SKY) Che serata è stata? “Una serata magica. Una cornice straordinaria per un grande capitano, si merita queste presenze e questa cornice. Ha fatto divertire tutti. Se lo merita come calciatore e come uomo. Era di un altro livello già da ragazzino quando Gildo Giannini, il papà di Peppe, lo prese dalla Lodigiani”.
Il derby e Juventus-Napoli… “Da romanista, specialmente in un momento delicato come questo, spero di fare risultato contro la Lazio, non penso che la Roma sia questa. Sicuramente Eusebio saprà come uscirne. Ancelotti sta dimostrando il suo valore, al di là di Samp-Napoli. Riesce a gestire questi grandi giocatori perché è un grande comunicatore. La Juve è una grandissima squadra, Carletto saprà come gestirla”.
MONCHI
(SKY) Che serata è stata? “E’ stata una serata bellissima, piena di cose che per me possono anche essere nuove. Ho vissuto un pezzo della carriera di Francesco come calciatore e ora sfrutterò il suo lavoro da dirigente”.
Ha sempre sostenuto che può aiutare i giovani che si avvicinano alla Roma… “Tanto, come ha detto Di Francesco deve continuare ad imparare ma sicuramente ha potenzialità importanti per il futuro, per accompagnare i ragazzi che arrivano a diventare giocatori importanti”.
Il derby che significato ha? “E’ qualcosa di diverso, ne ho vissuti tanti a Siviglia e si possono comparare parecchio. Non valgono solo 3 punti: è una partita per i tifosi. Sono tanti i cuori fuori dal campo che rappresentiamo, non ci sono solo 11 giocatori”.
BALDISSONI
: “Francesco lo conoscevi già prima di conoscerlo, da tifoso. Perché era come un rumore, si sapeva che stava crescendo un talento nel club. E Infatti quando dalla Sud l’abbiamo visto una delle prime volte in un Derby, dopo due minuti ha preso un rigore”.
Baldissoni: “Francesco lo conoscevi già prima di conoscerlo, da tifoso. Perché era come un rumore, si sapeva che stava crescendo un talento nel club. E Infatti quando dalla Sud l’abbiamo visto una delle prime volte in un Derby, dopo due minuti ha preso un rigore”#TottiUnCapitano pic.twitter.com/nxpVgGDYD9
— AS Roma (@OfficialASRoma) September 27, 2018
DI FRANCESCO
: “Sono contento dell’esperienza che ho avuto con Francesco, sia da compagno di squadra e fratello maggiore che da dirigente. La sua forza è sempre stata la famiglia e sono convinto che lo è tuttora. Quando vedo Cristian a Trigoria, quando lo vedo agli allenamenti, mi fa sorridere: rivedo Francesco, timido, introverso ma con il sorriso. Ho detto subito alla dirigenza di fargli subito il contratto. E’ bello vedere la famiglia attorno a lui”.
Come è cresciuto Francesco in questi anni? “Secondo me ancora non è cresciuto. Deve ancora capire bene cosa fare da grande. Prima ha detto che non ha mai letto un libro, io gli consiglio di aprirne qualcuno, per capire cosa vuole fare. Deve avere maggiori conoscenze per fare il passo successivo. Ha tante conoscenze di vita e di campo, per poter diventare quello che vuole essere realmente deve fare qualcosa in più. Pian piano ci arriverà, lui sa riconoscere ed ascolta chi gli vuole bene”.
Di Francesco: “Io devo fare i complimenti a Francesco perché, da quando giocavamo insieme e potevo essere per lui come un fratello maggiore fino ad ora che sono allenatore, ho sempre notato che la sua vera forza è stata la famiglia. Prima da figlio ora da padre”#TottiUnCapitano pic.twitter.com/TRHyh6Ulup
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🇮🇹Diventare il nuovo allenatore della Roma… Come faceva Ranieri a dire di no?
🇬🇧Become the new coach of Rome… How could Ranieri say no?#totti #tottiuncapitano @RizzoliLibri pic.twitter.com/fbTOt1w09o
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: “Quando sono entrato in Prima Squadra, 18 anni fa, c’erano tanti giocatori importanti ma Francesco lo vedevo in maniera diversa per quello che aveva già dimostrato con l’#ASRoma. Ereditare da lui la fascia è stato un sogno ma anche una responsabilità importante”.
De Rossi: “Quando sono entrato in Prima Squadra, 18 anni fa, c’erano tanti giocatori importanti ma Francesco lo vedevo in maniera diversa per quello che aveva già dimostrato con l’#ASRoma. Ereditare da lui la fascia è stato un sogno ma anche una responsabilità importante” pic.twitter.com/mJCOePH76F
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(ROMA TV) Hai vinto uno scudetto a Roma nella tua città… “Vincere lo scudetto a Roma è come vincerne 10 da altre parti. Mi avrebbe fatto piacere vincerne di più, ma il rispetto e la fiducia sono la cosa più importante che possa aver dato a questa gente”.
Che effetto fa essere applaudito negli stadi oggi? “Quando ero calciatore mi insultavano, ora vado in tribuna mi applaudono e ringraziano per tutto quello che ho fatto. L’evento benefico di questa sera? È una cosa basilare, tutto sarà devoluto al Bambino Gesù. Dobbiamo dare un forte contributo a questi bambini a cui cerchiamo di strappare un sorriso in più”.
(SKY) “E’ un’emozione particolare, unica. Anche perché quando entro in questo posto mi rendo conto che è differente da tutti gli altri monumenti. Sono lusingato, contento, onorato di questa serata così importante per me. Oggi è il giorno del mio compleanno, ma lo voglio accantonare. Ciò che conta è l’autobiografia. Parlo non del giocatore ma dell’uomo, tutto ciò che ho vissuto sin da quando ero piccolo“.
Baldini? “Non speravo che rassegnasse le dimissioni, anzi, spero che nessun altro si arrabbi. Non volevo levarmi sassolini dalle scarpe, è un libro per parlare di me, di ciò che ho fatto in questi 25 anni di Roma”.
Il derby? “E’ sempre una partita a sé, diversa, particolare, molto sentita. Spero che la squadra possa dare tutto e dimostrare il proprio valore, che è veramente alto. Ci crediamo noi, ci crede la tifoseria. Affronteremo la partita a testa alta. Quando ci sono momenti di difficoltà cerco sempre di dare un contributo. Ci sono passati, in 25 anni quasi una volta all’anno c’era una contestazione. Se ne esce con tranquillità, serenità, compattezza. I calciatori sono esseri umani, si può sbagliare. Bisogna pensare al gruppo e lavorare su se stessi. Spero che questo libro possa affascinare tutti, dai più piccoli ai più grandi. Racconto la mia infanzia, ero un ragazzo di strada. La strada aiuta, quella era la vita di un tempo. Era molto più bella e intensa, c’era più amicizia e più verità”.
Il mio ritiro? “Se avessi potuto scegliere avrei preferito decidere con la mia testa e con il mio fisico il momento giusto. Sicuramente avrei scelto lo stesso momento, ma se fosse andata diversamente sarebbe andata meglio”.
“È una emozione unica essere qui al Colosseo stasera per un evento così importante. Si tratta anche di un’iniziativa di beneficenza visto che gran parte del ricavato sarà devoluto al Bambin Gesù. Dobbiamo provare a dare un sorriso in più a questi bambini” #TottiUnCapitano pic.twitter.com/hYbpA5C9W2
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(RAI) Quanto avevi sognato una festa di compleanno al Colosseo? “Il messaggio dev’essere diverso, ho scelto il giorno del mio compleanno e questa location unica e perciò sono contento. Ringrazio tutti per la disponibilità”.
Quale è stato il commento più bello?“Il libro è come se l’avessi letto da tanto tempo, ma dovevo esternarlo. Mi piacciono tutti i passi che abbiamo scritto, adesso starà a voi”.
Rileggi la tua vita. .. “Ripensi a tutto quello che hai fatto da giovane. Trovi positività in tutto, sei contento del cammino che hai fatto”.
Hai fatto già arrabbiare qualcuno come Baldini… “Io non devo far arrabbiare nessuno, spero non si arrabbi nessuno. Ho scritto quello che dovevo scrivere”.
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