“La Roma avvolge la propria fan base di tutto quello che serve per stimolare emozioni, partendo dal mercato domestico ma considerando anche quello internazionale”.
“Siamo partiti sviluppando tutte le piattaforme social. Le nuove generazioni vogliono prodotti più veloci, immediati, brevi ma in maggior quantità. Abbiamo iniziato a produrre una grande quantità di contenuti sui social, basandoci sui simboli della nostra città: il Colosseo, la Roma e i due Francesco”.
“Il nostro sito è stato nominato come secondo miglior sito di un club sportivo al mondo grazie alla capacità di creare engagement. Dopo 3/4 anni in cui non riuscivamo a convincere brand internazionali a sponsorizzare il club, l’anno scorso, prima della semifinale di Champions League, siamo riusciti ad attrarre una serie di brand internazionali. La nostra altissima capacità di engagement si riflette poi nell’incremento dei nostri risultati commerciali che sono in continua crescita”.
“Dietro i 30” di un contenuto per i social c’è un grande lavoro di produzione e creatività che non può essere lasciato al caso. Svilupperemo il concetto di Roma come broadcaster e produttori di eventi: già lo facciamo direttamente all’Olimpico perchè riteniamo che attorno all’evento live debba esserci anche l’evento di tutta la giornata”.
“Vogliamo che il nostro futuro stadio sia come un entertainment complex in cui vengono prodotti e vissuti contenuti di continuo. L’attività Media non è solamente un vezzo, ma è un elemento portante delle attività di un Club. Dietro ogni contenuto della Roma c’è un grande lavoro di pensiero e di redazione. Così siamo cresciuti come brand”.
“Oggi il modello di TV di Lega proposta, corrisponde più a una logica difensiva, anche perché il canale di cui si è parlato era un impacchettamento di partite con in più alcuni contenuti editoriali. Con il suo canale NBA e NFL hanno canali diretti con la propria fan base e le profilano: in questo senso saremmo favorevoli a una TV della Lega”.