La nuova Roma del presidente Friedkin si sta costruendo e nella giornata di mercoledì ha aggiunto un nuovo, fondamentale, tassello anche in vista della prossima sessione di calciomercato: il club giallorosso ha infatti messo sotto contratto Tiago Pinto come nuovo General manager, football del club (direttore generale dell’area sportiva). L’ormai ex dirigente del Benfica lascerà il club portoghese al termine del 2020 e dall’1 gennaio 2021 sarà a tutti gli effetti un nuovo membro della società giallorossa.
Pinto ha 36 anni e proviene dalla città di Peso da Régua nel nord del Portogallo. Si è laureato all’Università di Porto con una laurea in Pedagogia e un Master in Economia e Risorse Umane. Avendo lavorato fin da giovane nella consulenza manageriale, nell’istruzione e nel mondo accademico, Pinto è venuto all’attenzione del Benfica in occasione di un’Assemblea Generale del club, durante la quale, in qualità di socio, ha presentato le sue idee sul potenziamento delle attività del club al Consiglio di Amministrazione. Pinto è stato successivamente contattato dal club che gli ha offerto l’opportunità di guidare la divisione multisportiva.
Già è stato in grado di conquistare oltre 50 trofei come direttore della divisione multisportiva del Benfica: a 36 anni, Tiago Pinto si presenta alla Roma con un curriculum già importante, che gli ha permesso di portare il proprio nome all’attenzione del club giallorosso.
Dopo aver guidato la polisportiva del club portoghese, ottenendo titoli in vari sport tra cui calcio, basket, futsal, pallavolo, pallamano e hockey a rotelle, Tiago Pinto diventa direttore generale del Benfica a partire dalla stagione 2017-18. Sotto la sua direzione, la squadra conquista la Superliga portoghese nel 2018-19 e due Supercoppe nazionali in tre anni.
Nel lavoro di Tiago Pinto, a stretto contatto con il direttore sportivo Rui Costa, c’è però molto di più dei semplici trofei, come lui stesso aveva spiegato lo scorso agosto ai microfoni di Sky Sport: “Abbiamo investito tanto nelle infrastrutture e continueremo a farlo. È l’idea del nostro presidente, che da subito ha lavorato sui centri di allenamento. È anche una questione di immagine del club: bisogna spendere per allenatori e giocatori, ma mai dimenticare le infrastrutture. Il nostro principio è che un giocatore arrivi qui e pensi solo ad allenarsi e a giocare, al resto pensiamo noi: così li proteggiamo. Penso sia uno dei migliori centri di allenamenti del mondo”.
E sull’argomento calciomercato, soprattutto quello italiano, si era espresso così: “il passaggio di giocatori tra grandi club in Italia è comune, in Portogallo molto meno. O il vostro modo di intendere il calciomercato: anche in un momento di crisi, dopo essere stato il campionato più importante del mondo, avete saputo costruire delle grandissime squadre. Vale per la Juventus attuale ma anche per l’Inter, per dire. Il calcio italiano resta un modello per noi. Chi vi invidio? Non sono italiani, ma Dybala e Ibrahimovic mi piacciono tantissimo. Il primo è un piccolo Messi dai tempi di Palermo; il secondo ha una personalità incredibile. Riesce a influenzare una squadra intera”.
Adesso la chiamata della Roma, con l’obiettivo di portare il club giallorosso proprio a quei livelli di cui parlava soltanto qualche mese fa.
FONTE: Sky Sport / calcioefinanza.it